È di almeno 105 morti il numero delle vittime delle piogge torrenziali nella provincia di Valencia, secondo i dati ufficiali diffusi dalla Comunità Valenziana ripresi dalla radio Cadena Ser. Almeno quattro sono bambini. Si tratta di un bilancio non definitivo, destinato ad aggravarsi: sono infatti decine le persone ancora disperse. La Farnesina fa sapere che non risultano connazionali tra le vittime dell’alluvione a Valencia. Secondo il servizio meteorologico spagnolo, le piogge dovrebbero continuare fino a giovedì. L’allerta si è poi spostata a Barcellona. Precipitazioni e venti hanno causato non solo allagamenti in diversi centri urbani e interruzioni del traffico, ma anche la deviazione di sei voli e l’uscita dai binari di un treno dell’alta velocità. Numerosi video comparsi in Rete testimoniano i danni creati dal fenomeno atmosferico noto come “Dana”, uno scontro tra correnti polare e calda che si crea nella costa mediterranea della Spagna, ai cambi di stagione. Il governo spagnolo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale. Le autorità spagnole affermano che in otto ore a Valencia è caduta la pioggia che cade in un anno. Si stimava che le piogge avrebbero potuto essere dai 150 ai 180 litri per metro quadrato, ma alla fine ne sarebbero stati rilevati più di 445, secondo i dati provvisori.
Bufera sul governatore, allerta con 11 ore di ritardo Intanto scoppia la polemica politica sulla gestione dell’emergenza da parte del presidente della regione di Valencia, il popolare Carlos Mazón, accusato di aver sottovalutato la portata dell’alluvione per tutta la giornata. Al centro della polemica i ritardi dell’amministrazione nel comunicare alla popolazione cosa fare per mettersi in salvo. Un primo allarme rosso è stato lanciato martedì alle 7 da parte dell’autorità meteo nazionale (Aemet). Ma solo 11 ore dopo, esattamente alle 20:03, quando tutta la zona era già travolta dell’inondazione, è arrivata sui cellulari dei residenti l’invito urgente della protezione civile a non muoversi in tutta la provincia. “A 24 ore possiamo dire che siamo di fronte a un’emergenza che continua, i cittadini non abbassino la guardia, non vadano in strada” nelle aree ancora a rischio. Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez in un messaggio alla nazione. “Sono molte le città colpite da questa tragedia, tutti stanno facendo il possibile e il comitato di crisi sta lavorando con i presidenti delle comunità autonome con cui sono in contatto”. Il presidente della Generalitat Valenciana, Carlos Mazón, ha parlato di “diverse morti” a causa delle inondazioni, ma ha affermato che è “materialmente impossibile” quantificare con precisione il numero delle vittime. Una potente tromba d’aria ha fatto straripare un torrente che ha inondato il centro della città di Albacete. Le piogge torrenziali hanno creato scompiglio in molte località e hanno lasciato una scia di distruzione. “Ho seguito con profonda preoccupazione e grande dolore le notizie sulle violente alluvioni che nelle ultime ore si sono abbattute su Valencia e il territorio circostante, provocando numerosi morti e ingentissimi danni. Il nostro pensiero va ai dispersi e alle loro famiglie, nonché alle squadre di soccorso che lavorano senza sosta in condizioni particolarmente difficili. In un momento di così grave lutto per l’amico popolo spagnolo, desidero far pervenire a Vostra Maestà e ai congiunti delle vittime il più sincero cordoglio degli italiani tutti e le espressioni della mia personale vicinanza”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggi inviato al Re di Spagna, Sua Maesta Filippo VI.
Strade come fiumi: soccorritori sui gommoni I soccorritori hanno usato i gommoni per recuperare residenti intrappolati dopo le inondazioni che hanno trasformato le strade in fiumi e causato gravi disagi alla circolazione. Per tutta la notte hanno scandagliato le acque alla ricerca dei residenti intrappolati, mentre le squadre di emergenza stanno ancora cercando di raggiungere le zone più colpite.