venerdì, Novembre 1, 2024

Caso banche dati, Piantedosi: “Furti di informazioni per attacchi politici”

Dopo la bufera sul furto di informazioni dalle banche dati internazionali, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi pone l’accento sul rischio di attacchi politici e spiega, al question time in Senato: “Le indagini di Milano, ma anche quelle che nel recente passato hanno evidenziato attività illecite finalizzate al dossieraggio, pongono il tema della gravità di tali comportamenti”. Si tratta, chiarisce, di atti messi in campo da chi “potrebbe utilizzare dati illecitamente acquisiti, non solo per scopo di lucro, ma anche per attaccare gli avversari politici alterando le regole della democrazia”. Sono “più di ottomila” attacchi informatici classificati come rilevanti registrati “nei primi otto mesi del 2024”, e “oltre 25mila” quelli avvenuti “tra il 2022 e il 2023”, ha proseguito Piantedosi. “È indubitabile che il governo, sin dal suo insediamento e quindi ben prima delle indagini cui ho fatto cenno, ha riservato una specifica attenzione al potenziamento della sicurezza cybernetica. Le capacità di prevenzione e risposta alla minaccia cibernetica attribuite alla polizia postale sono state ulteriormente implementate, mediante la creazione di appositi nuclei operativi territoriali, coordinati dal Centro nazionale anticrimine informatico e per la protezione delle infrastrutture critiche, in grado di gestire tra il 2022 e il 2023, oltre 25mila attacchi informatici classificati come rilevanti”. Il ministero dell’Interno “ha intrapreso da tempo un percorso di valutazione e di miglioramento per garantire standard elevati nella gestione delle informazioni sensibili, fermo restando che le banche dati del Viminale presentano, dal punto di vista tecnologico, adeguati livelli di sicurezza”, ha affermato ancora il ministro. In relazione alle indagini, la Prefettura di Milano ha provveduto a sospendere le licenze concesse in favore di due indagati per l’esercizio di attività investigativa privata e di raccolta di informazioni commerciali. L’inchiesta di Milano, ma anche quelle che nel recente passato hanno evidenziato attività illecite finalizzate al dossieraggio, “pongono il tema della gravità di comportamenti di chi potrebbe utilizzare dati illecitamente acquisiti. Non solo per scopo di lucro, ma anche per attaccare gli avversari politici alterando le regole della democrazia”.

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