Vivono ancora con una fontanella posizionata all’interno della struttura e con tre bagni chimici. Sono gli “invisibili”, gli stessi che lo scorso anno erano stati trasferiti, dall’amministrazione comunale, dal parcheggio nei pressi della stazione ferroviaria e dai locali sotto al Ponte Nove Novembre, all’interno dell’ex scuola del Boietto. Da quel momento i senza tetto vivono in condizioni precarie, più volte denunciate dai consiglier d’opposizione. I servizi per garantirne l’igiene sono veramente pochi a fronte del numero di ospiti che la struttura ospita. Di più rispetto all’inizio, forse perché probabilmente arrivano anche da altre località, come spiegato dall’operatrice della Caritas Viviana Fiorucci. «Li seguiamo costantemente», ha spiegato. E se da un lato la situazione igienico sanitaria è sicuramente migliorata rispetto alle condizioni in cui i clochard vivevano prima, dall’altra parte le criticità ancora restano. Riflettori puntati sulla carenza d’acqua e sulla questione sicurezza. Molti di loro, infatti, si spostano quotidianamente verso Ladispoli, percorrendo a piedi, e spesso anche di notte, la statale Aurelia. Un vero e proprio pericolo per la loro incolumità e per quella degli automobilisti. Una situazione di cui più volte si era fatta portavoce Ladispoli Attiva che in consiglio comunale aveva chiesto un intervento degli amministratori comunali per andare a risolvere le problematiche all’interno della struttura (dalla messa in sicurezza di alcune parti dell’edificio, passando per i servizi igienici e l’acqua potabile) e chiedendo, magari, dei passaggi più frequenti degli autobus del trasporto pubblico locale in particolar modo la domenica giorno in cui i clochard si spostano molto più frequentemente verso la città balneare. Ma ad oggi tutto, o quasi, è rimasto invariato nonostante la variazione di bilancio di 300mila euro per gli interventi sulla struttura risalga alla fine di aprile. «L’unica novità è l’allaccio all’energia elettrica» ha spiegato il consigliere di Ladispoli Attiva Fabio Paparella che ha anunciato la presentazione di un’interrogazione a risposta scritta agli assessori alle Politiche sociali Gabriele Fargnoli e al “neo” assessore ai Lavori Pubblici, Marco Pierini «per un aggiornamento sui lavori da fare». Intanto, le condizioni però restano «disumane» e con l’arrivo della stazione fredda la preoccupazione, per le condizioni di vita all’interno della “favela”, salgono. «Si doveva intervenire prima, anche in emergenza», prosegue Paparella che sollecita l’amministrazione Grando a «velocizzare» l’iter per la realizzazione degli interventi necessari. Intanto, dal canto suo l’assessore alle Politiche sociali Gabriele Fargnoli assicura che a breve i clochard potranno contare anche sull’acqua all’interno della struttura. Per quanto riguarda invece l’inverno ormai prossimo l’amministrazione «in sinergia con la Caritas e le altre associazioni del territorio» cercherà «di capire se portare» agli ospiti del Boietto «coperte, indumenti e generi alimenari». Niente da fare per la sicurezza sulla statale Aurelia: «Il Comune – ha detto – non può essere assolutamente responsabile».