domenica, Novembre 24, 2024

“I nostri carciofi attaccati dai funghi”

Caldo e umidità a novembre. Le piogge cadute nei giorni scorsi hanno favorito la crescita di funghi patogeni che a loro volta hanno attaccato verdure e ortaggi, tra cui i carciofi romaneschi. Ed è un bel danno a sentire gli agricoltori della zona che ogni giorno devono far fronte alle piante praticamente seccate prima del previsto. Una perdita stimata intorno al 30% almeno nelle campagne dei Monteroni e Boietto ma anche nella vicina Cerveteri. Tra i grandi produttori la famiglia Virtuoso. «Di piante all’anno ne tiriamo fuori 200mila – racconta Fabrizio – siamo partiti 12 anni fa con 5mila. Dobbiamo combattere contro varie crisi ma quella del tempo, di queste temperature alle porte dell’inverno, non avevamo quasi mai combattuto. La presenza di questi funghi stanno incidendo e devastando la nostra carciofeta». Situazione simile ai Monteroni. «Il fattore climatico è preoccupante in genere – spiega Massimo – però effettivamente non avevamo mai considerato l’aspetto batterico relativo alla sclerotinia che rende marce le piante aggredendo il colletto. Se devo stimare una percentuale del danno direi che siamo intorno al 30%. In prevalenza stiamo perdendo carciofi ma anche broccoletti». A pagare dazio sono anche altri colleghi contadini che vivono ai Monteroni. Il carciofo poi qui è un simbolo omaggiato nella tradizionale Sagra diventata ormai nel corso degli anni fiera nazionale e che fa registrare la presenza di centinaia di migliaia di visitatori in tre giorni. Nel 2025 la festa arriverà alla sua 72° edizione. La categoria non teme per i prelibati ortaggi che usciranno in primavera, semmai per quelli più precoci in vendita già nei prossimi mesi. Amministratori vicini ai contadini. «Una situazione anomala – dice Riccardo Ferri, assessore etrusco all’Agricoltura – ci sono ancora zanzare e mosche. Le temperature superiori ai 20 gradi a novembre contribuiscono enormemente alla crisi. Purtroppo non ci sono rimborsi per questi eventi». All’orizzonte preoccupano anche le classiche gelate che potrebbero colpire ulteriormente le piantagioni per il brusco calo delle temperature solitamente tra dicembre e gennaio ma con questo meteo ormai è difficile fare previsioni.

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