Se ne parla da alcuni anni su una moschea a Viterbo ma il responsabile del centro culturale islamico a Viterbo, Mohamed Kdib, chiarisce: «Stiamo lavorando per una struttura permanente più grande, per la moschea servono autorizzazioni precise e ci vorrà del tempo». Su questi progetti è scesa in campo anche la Uila Uil, guidata da Antonio Biagioli che nei giorni scorsi era presente per la partita di calcio tra la Asfa-Uila (associazione sportiva football africani) e l’associazione culturale islamica di Viterbo, convocata proprio per sensibilizzare sull’integrazione dei lavoratori agricoli stranieri e per una raccolta fondi in favore della nuova sede per i mussulmani di Viterbo. Fino a ora la Uila Uil ha raccolto 2 mila euro tra i propri iscritti. Il progetto della moschea richiede l’autorizzazione del ministero dell’Interno e, anche se Mohammed Kdib non lo dice ufficialmente, i costi dovrebbero aggirarsi sui 210 mila euro. Il progetto della nuova moschea crea ampio dibattito. Attualmente, in Italia, ci sono 8 moschee riconosciute dal ministero dell’Interno (Colle Val d’Elsa, Albenga, Milano, Roma, Ravenna, Forlì, Palermo e Catania) e circa 80 moschee e 300 luoghi di culto islamici non ufficiali. A Viterbo il nuovo centro culturale islamico dovrebbe sorgere in via Richiello a Villanova e dovrà rappresentare, oltre a un luogo di preghiera, un centro di riferimento identitario con aiuti e servizi utili alla comunità islamica di Viterbo e della Tuscia. Attualmente i fedeli mussulmani si ritrovano in una sala di preghiera in via Garbini «troppo piccola per il numero di fedeli esistenti sul territorio», precisa Kdib, che attualmente non sono meno di 3 mila. L’associazione islamica di Viterbo fa parte dell’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche d’Italia, nata nel 1990 con l’obiettivo di promuovere la solidarietà sociale e l’integrazione religiosa, sociale e giuridica. Conta attualmente 153 associazioni affiliate. Nel corso di questi anni la comunità islamica di Viterbo ha intessuto rapporti e iniziative con varie comunità e associazioni, da quella cattolica agli scout, passando per iniziative al carcere di Viterbo e con molti giovani del territorio. Tra le ulteriori attività portate avanti ci sono i corsi di arabo, eventi con le scuole superiori e la Diocesi di Viterbo, la consulenze familiari. «Per quanto riguarda il nostro progetto – dice il responsabile della comunità islamica di Viterbo – non si è parlato mai di moschea ma di un locale più grande di quello attuale per il quale la comunità sta lavorando, facendo anche una raccolta fondi, per avere una struttura ampia per le attività del centro islamico e, magari in futuro, come luogo di culto. Dove stiamo ora il posto è stretto e la comunità è in crescita». Mohammed Kdib precisa, però, che per ora, almeno ufficialmente, «di moschea non si è ancora parlato, perché servono permessi precisi da parte delle autorità competenti per queste cose». Sulle dimensioni e i costi certi della moschea Kdib dice che «non ci sono dettagli perché siamo attualmente in trattativa e nulla è certo». La Uila Uil con Antonio Biagioli, da sempre vicina ai braccianti e operai agricoli stranieri, di cui moltissimi islamici, sta appoggiando concretamente il progetto di moschea e, nei prossimi mesi, sono pronte nuove iniziative per questo obiettivo.