“Raffaele Fitto non avrà i voti dei socialisti in commissione Affari Regionali, in nessun caso. Si è rotta completamente la fiducia con il Ppe, non c’è più”. E’ quanto sottolineano fonti del gruppo dei socialisti Ue. “Non è una questione spagnola, né un problema con l’Italia o con Fitto, ma un problema con l’estrema destra – precisano -. Il pacchetto dei vicepresidenti è da cinque, quelli di S&d, Renew e Ppe: noi negoziamo per quel pacchetto. Se vogliono votare Fitto con un’altra maggioranza, lo votino”. Prosegue dunque lo “stallo alla messicana” che rischia di paralizzare, almeno per il momento, la Commissione von der Leyen. Se da una parte di i socialisti non voteranno Fitto come vicepresidente, dall’altra il Ppe, trascinato dalla delegazione spagnola, è pronto a strappare su Teresa Ribera. E il gioco di veti incrociati potrebbe portare a un clamoroso strappo nella maggioranza. Lunedì sera i tre leader della maggioranza avevano deciso di aggirare temporaneamente l’ostacolo votando contestualmente i sei candidati vicepresidenti: la popolare Henna Virkkunen, i liberali Kaja Kallas e Stephane Sejourné, le socialiste Ribera e Roxana Minzatu e il conservatore Fitto. Non è servito a nulla. Tra socialisti e popolari sono volate accuse via via più pesanti. Nell’audizione all’Eurocamera, Ribera è stata duramente attaccata per le alluvioni in Spagna. E la linea del Ppe si è mostrata in linea con quella del Partido Popular: il sì alla fedelissima di Pedro Sanchez può arrivare solo dopo che Ribera avrà chiarito, nel Parlamento iberico, di non essere coinvolta nel disastro dell’alluvione di Valencia. Appuntamento che è calendarizzato per il prossimo 20 novembre, data considerata troppo distante visto il clima che si respira a Bruxelles.
La Meloni attacca il Pd Il no dei socialisti a Fitto ha portato a un nuovo scossone. All’interno del gruppo anche le posizioni dei dem, sulla scia dello scontro continuo da un lato con il Ppe e dall’altro con la Meloni, si sono irrigidite. Innescando nuovamente l’ira del premier italiano: “Signore e signori, ecco a voi la posizione del gruppo dei socialisti europei, nel quale la delegazione più numerosa è quella del Pd di Elly Schlein. L’Italia, secondo loro, non merita di avere una vicepresidenza della Commissione. Questi sono i vostri rappresentanti di sinistra”, ha ruggito via X la presidente del Consiglio.
La replica del Pd “Basta favole, nel 2019 eri contro la nomina di Gentiloni a commissario europeo e organizzavi addirittura una protesta davanti a Palazzo Chigi”, ha replicato il dem Dario Nardella. Mentre Schlein ha proseguito con la linea del silenzio, sostenendo che Meloni, attaccando su Fitto, vuole distrarre l’attenzione dalla Manovra.
Von der Leyen a rischio Inoltre, con la situazione di incertezza politica che si respira in Spagna e Germania e “l’uragano Trump” in arrivo a farne le spese potrebbe essere la von der Leyen. La numero uno dell’esecutivo europeo probabilmente sarà costretta a un nuovo giro di colloqui con le capitali. Provando a scongiurare così l’ombra delle dimissioni e un nome, su tutti, che circola con sempre maggiore insistenza, quello di Mario Draghi.