domenica, Novembre 24, 2024

Ricerca e sviluppo industriale: Airi compie cinquant’anni. Presentato il rapporto sull’intelligenza artificiale

Il mondo della Ricerca e dell’Innovazione sta affrontando una fase, caratterizzata da sfide e opportunità tecnologiche senza precedenti, che occorre governare per non perdere competitività e produttività. L’AIRI – Associazione Italiana per la Ricerca Industriale – quest’ anno compie 50 anni e nel suo compito di rappresentare le esigenze dell’ecosistema della ricerca ed innovazione italiana ha sentito l’urgenza di approfondire la tematica relativa all’intelligenza artificiale, potente acceleratore tecnologico che può fare la differenza nel posizionamento delle catene del valore.   Oggi è necessario più che mai un profondo cambiamento organizzativo del modo di fare Ricerca & Sviluppo, promuovendo la convergenza delle tecnologie, contemperando l’open innovation e la security research, potenziando le partnership strategiche, assicurando una gestione manageriale degli assets e la loro effettiva tutela, per garantire velocità di adattamento alle evoluzioni del contesto socioeconomico. “Competitività e recupero della produttività dipendono dalla capacità europea di investire in ricerca, innovazione e capitale umano, ha sottolineato Andrea Bairati – Presidente AIRI. Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile la ricerca collaborativa tra imprese, centri di ricerca, università. Aiutare e promuovere questo processo è la missione di AIRI dei prossimi anni concentrandoci sui fattori di cambiamento più potenti come l’intelligenza artificiale.”

AIRI: serve una roadmap per l’IA. Occupazione e piattaforma comune UE. Puntare su investimenti e materie STEM

Infrastrutture, modelli e software, dati, gestione degli assets e della proprietà intellettuale, competenze ma soprattutto risorse e una piattaforma europea comune. Sono questi i punti principali sui quali l’AIRI ha puntato nel Rapporto “Nuove competenze della ricerca e innovazione industriale per l’intelligenza artificiale” presentato questa mattina in occasione della Giornata per i 50 anni dalla nascita dell’Associazione. Il Rapporto, con dati, output di ricerca, case studies e approfondimenti a cura degli Associati, evidenzia come l’intelligenza artificiale porterà a una trasformazione profonda e diffusa nella struttura occupazionale e nell’organizzazione delle imprese, della PA e delle organizzazioni in generale, così come nelle modalità e processi della ricerca e innovazione. Occorrerà sviluppare percorsi formativi per consentire la disponibilità delle necessarie competenze specialistiche. Un target difficile, da raggiungere anche considerando che il nostro Paese ha meno del 25 % delle lauree in materie STEM e solo l’1,5 %.

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