venerdì, Novembre 15, 2024

Disordini nel carcere di Regina Coeli: ferito un comandante

Ancora disordini a Regina Coeli. Dopo la rivolta dei detenuti e l’incendio di fine settembre, questa mattina una rissa tra due bande nella terza sezione, e poi nella seconda e nella prima, è sfociata in uno scontro contro gli agenti di custodia. Per impedire il loro intervento, i detenuti hanno cominciato a lanciare oggetti e liquidi all’indirizzo degli agenti. Sette di loro sono rimasti feriti, tra cui il comandante e il vice comandante del reparto, che hanno avuto rispettivamente otto e sette giorni di prognosi.
All’arrivo dei rinforzi da altri istituti della regione, la situazione era già ritornata alla normalità. A dare notizia dell’ennesima rivolta in un carcere del Lazio è il sindacato Uilpa della polizia penitenziaria che punta il dito contro il sovraffollamento: nel carcere romano ci sono 1.120 detenuti su una capienza massima di 566. Pesante anche la carenza di organico con 345 agenti in servizio a fronte di un fabbisogno di oltre 700 unità secondo la valutazione del sindacato. Servono misure urgenti come chiede anche il garante dei diritti dei detenuti del Lazio Stefano Anastasia Tensioni anche all’istituto minorile di Casal del Marmo, sempre nella capitale, dove un regolamento di conti tra ragazzi nel campo sportivo è degenerato in una mega rissa. Ferito a un occhio un agente aggredito per un’altra lite in sala mensa. Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, ha espresso preoccupazione per la sicurezza nelle carceri italiane, definendo il sistema penitenziario “in stato di emergenza”. De Fazio ha sottolineato come il sovraffollamento e la carenza di organico rendano il carcere romano una “polveriera” pronta a esplodere e ha sollecitato misure urgenti per migliorare le condizioni di detenzione e di sicurezza per il personale in servizio. “È necessario un intervento strutturale per prevenire episodi di violenza come questo,” ha dichiarato De Fazio, “potenziando gli organici della polizia penitenziaria e riorganizzando il sistema di sicurezza. In questo momento, ci stringiamo attorno alle donne e agli uomini del corpo di polizia penitenziaria di Regina Coeli e, in particolare, al comandante del reparto, cui va la nostra solidarietà”. “Con 1.120 ristretti a fronte di una capienza per 566 e solo 345 agenti assegnati, quando ne servirebbero almeno 709, questi episodi sono ormai frequentissimi e rendono ancora più invivibile il carcere capitolino, sia per chi vi è ristretto avendo, almeno potenzialmente e tendenzialmente, commesso un reato sia per quanti vi scontano le pene dell’inferno per la sola colpa di essere al servizio dello Stato indossando l’uniforme della Polizia penitenziaria”, aggiunge l’esponente sindacale. “Bando alle ciance e anche agli interventi a monte a scopo repressivo, serve la prevenzione di questi e dei moltissimi episodi di violenza e di morte, come i suicidi e gli omicidi, soprattutto attraverso il deflazionamento della densità detentiva, il potenziamento tangibile degli organici della Polizia penitenziaria e la riorganizzazione della macchina operativa e amministrativa. In questo momento, in ogni caso, ci stringiamo intorno alle donne e agli uomini del Corpo di polizia penitenziaria di Regina Coeli e, in particolare, al Comandante del Reparto, cui va la nostra vicinanza e solidarietà nell’auspicio che non si tratti di niente di grave e possa presto ristabilirsi”.

Articoli correlati

Ultimi articoli