Affidata la progettazione della fase 1 del nuovo Piano eliminazione barriere architettoniche (Peba) del comune di Viterbo. I dettagli sono stati dati ieri pomeriggio nel corso di una conferenza stampa alla sala consiliare. Questo affidamento, del valore di 10 mila euro circa per la prima fase, ha fatto seguito alla consultazione popolare che è stata avviata dal Comune di Viterbo con un apposito questionario pubblicato sul sito istituzionale e proposto in occasione di eventi pubblici. La sindaca Frontini ha detto in apertura che «il Piano di eliminazione barriere architettoniche, dopo tanti anni, è una sfida gigante. Abbiamo voluto subito una delega specifica, in tal senso, all’assessore Aronne come parte della concezione della qualità degli spazi urbani. Con il presidente delle consulta del volontariato Raimondi è esistito subito un percorso condiviso quotidianamente contro le barriere architettoniche». L’assessore Emanuele Aronne ha spiegato che «é un altro passo verso la pianificazione, questa città ne difettava. Abbiamo messo in campo il Pums, il Piano di recupero del centro storico e, ora, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Il precedente Piano è del 2008 ed è stato riveduto: non sono usciti finanziamenti e ci siamo presi l’onore di fare questo passo. C’è una grande differenza tra avere un finanziamento e metterci fondi di bilancio. Prima fase sarà vedere il vecchio Peba e capire cosa si può fare, poi i programmi vanno nel Piano triennale delle opere pubbliche. Il Museo dei Portici ha avuto un finanziamento voluto da questa amministrazione, tutti gli interventi hanno l’attenzione per le barriere architettoniche come la passeggiata lungo le mura».
Il presidente della consulta del volontariato Raimondo Raimoindi ha annunciato che «stiamo lavorando come Consulta per l’attivazione della Disability card, carta europea che permette facilitazioni alle persone fragili, rilasciata dall’Inps: il Comune l’ha adottata all’unanimità. È già usata per Francigena, Fidal, alcune scuole superiori e abbiamo il patrocinio di Asl, patronati Cgil, Cisl e Uil e abbiamo recentemente incontrato Unindustria. È stata fissato per il 18 gennaio 2025 l’inizio di un percorso: in quest’occasione terremo un evento di pubblicizzazione della carta europea adottata il 16 novembre 2023 dal Comune anche con Antonella Sberna. La carta va pubblicizzata e promossa». Proprio ieri, inoltre, è stato annunciato che è stata pubblicata la determina esecutiva. L’architetto Mario Todini (progettista del Pepa): «Il Peba si deve inserire in un piano di pianificazione generale della città e deve consentire un’idea di sviluppo futuro. Prima fase sarà conoscitiva e di confronto con il Pepa del 2008 e vedere se ci sono state delle cose realizzate e, eventualmente, andare a integrare criticità. Ora è necessario il rapporto con le associazioni che sono quelle che, in prima persona, hanno il polso della situazione degli immobili della pubblica amministrazione. Quindi la seconda fase sarà quella della programmazione per la risoluzione dei problemi. Il Peba andrà avanti nel tempo con un continuo confronto con le associazioni di settore». L’assessore Rosanna Giliberto ha invece parlato di una «visione di un’amministrazione che ha l’idea di un Piano specifico contro le barriere architettoniche e cura poi le relazioni che permettono all’architetto di dialogare con le associazioni del volontariato. Il mio assessorato vivrà la ricaduta del Piano nella vita quotidiana con le persone disabili». Melania Perazzini, presidente della quarta commissione consiliare, ha ricordato che «a febbraio è stato portato questo progetto che sembrava lungo ma si voleva si realizzasse in tempi brevi e l’assessore Aronne lo ha fatto. Ha coinvolto subito la consulta. È un valore aggiunto per tutti i cittadini». Paolo Moricoli, infine, ha detto che «ho sempre seguito questo mondo, volevo puntualizzare che il Peba non è la panacea perché riguarda solo i luoghi pubblici. Mi capita di leggere lamentele per chi toglie i parcheggi: quando questo accade è perché si fanno marciapiedi che permettono ai disabili di andarci con le carrozzine. Prima i marciapiedi non erano a norma, ora sì. Viterbo è stata costruita senza attenzione per la disabilità e ora ci stiamo lavorando».