Ieri alla fine, quanto si temeva è successo, ed è la prima volta in quasi tre anni di guerra.
L’Ucraina ha lanciato per la prima volta missili statunitensi a lungo raggio contro la Russia, che ha promesso di rispondere dopo aver sollevato ancora una volta la minaccia nucleare. Un alto funzionario di Kiev ha confermato all’AFP che l’esercito ucraino aveva bombardato la regione di confine russa di Bryansk con missili americani ATACMS a lungo raggio, dopo che la Russia aveva denunciato l’attacco. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che questo attacco apre una “nuova fase della guerra dell’Occidente contro la Russia”. “Reagiremo di conseguenza”, ha aggiunto in dichiarazioni rilasciate a Rio de Janeiro, dove ha partecipato al vertice del G20. La scorsa settimana il governo del presidente Joe Biden ha autorizzato l’Ucraina a colpire il suolo russo con missili statunitensi a lungo raggio, in un cambiamento strategico poche settimane prima dell’insediamento di Donald Trump. Il presidente russo Vladimir Putin non ha fatto riferimento direttamente a questa nuova situazione, ma martedi’ ha firmato un decreto che amplia le possibilita’ in cui il suo Paese potrebbe ricorrere all’uso delle armi nucleari. Queste possibilita’ includono il ricorso alle armi nucleari contro un paese che ne e’ privo, come l’Ucraina, ma sostenuto da una potenza nucleare, come gli Stati Uniti. Si tratta di una misura “necessaria per adattare i nostri fondamentali alla situazione attuale”, ha spiegato il Cremlino. Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea lo hanno invece definito “irresponsabile”.
Putin aveva avvertito a settembre che i paesi della NATO sarebbero “in guerra con la Russia” se avessero permesso all’Ucraina di attaccare il territorio russo con missili occidentali a lungo raggio. Lavrov ha affermato che non e’ possibile utilizzare questi missili “senza l’aiuto di esperti e istruttori degli Stati Uniti”, che forniscono “dati satellitari, programmazione e puntamento”. Inoltre, ha ritenuto che l’uso dei missili ATACMS contro il territorio russo sia “un segno” che l’Ucraina e l’Occidente “vogliono un’escalation”.