120 ettari totali di cui 51 utilizzabili e 35 attrezzati. È il Parco Archeologico di Centocelle, nella periferia est di Roma. Da cronoprogramma dovrebbe nascere a marzo 2025. Ma sono ancora molte le questioni sul tappeto non risolte e questo preoccupa cittadini e autodemolitori che chiedono al Campidoglio tempi certi. Nel 2022, dopo il grande incendio estivo, un’ordinanza dell’amministrazione aveva intimato agli sfasciacarrozze che insistono su via Palmiro Togliatti, di bonificare le loro strutture, cosa in parte completata, almeno da quelli autorizzati. Era il primo passo verso la costituzione del nuovo parco archeologico, che dovrebbe nascere al confine tra due quartieri: quello di Torre Spaccata e quello di Centocelle. Ma resta l’incognita dell’ingresso: è impossibile accedervi da via Palmiro Togliatti come progettato, perché i varchi sono impediti dai 20 autodemolitori presenti in loco. Avrebbero dovuto trasferirsi in un’altra zona della città, era stata identificata la Barbuta, fuori dal Grande Raccordo Anulare, per le ditte in regola con i permessi. Delocalizzazione che però non è andata a buon fine perché la località individuata è stata poi dichiarata vincolata da un punto di vista paesaggistico. Tutto sospeso dunque al momento, in attesa di un’apertura del parco che consenta ai cittadini di poter utilizzare l’area verde che è proprio sotto casa loro.