Sono 45 i progetti vincitori del "Bando Solidarietà 2017", iniziativa promossa dalla Regione Lazio che nasce con l’obiettivo di contrastare le disuguaglianze e sostenere i soggetti in condizione di forte marginalità sociale.
I vincitori, principalmente organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative e imprese sociali, riceveranno un finanziamento che va dai 30mila euro fino ad un massimo di 150mila, per un totale complessivo di circa 5,5 milioni di euro.
Si tratta di progetti diramati in tutta la Regione: 19 solo nella Capitale, fino ad arrivare alla province di Viterbo, Rieti o Latina; i servizi che saranno finanziati dai progetti vincitori consistono principalmente in attività di soccorso e assistenza come mense sociali, accoglienza notturna e diurna, distribuzione di viveri e indumenti o unità mobili di strada.
Con la seconda edizione del Bando, la Regione Lazio ha complessivamente finanziato 121 progetti con uno stanziamento totale di 12,5 milioni di euro. Il primo progetto a partire sarà "Fratello invisibile – Servizio di unità di strada – Servizio di accoglienza diurna – strutture di accoglienza e socializzazione": iniziativa che prevede uno stanziamento di 150mila euro ed è rivolta principalmente a persone senza fissa dimora, giovani emarginati e padri separati che offrirà percorsi di affiancamento e formazione con l’obiettivo di creare un nuovo progetto di vita.
"è un dovere aiutare chi ha bisogno – ha dichiarato il Presidente Zingaretti – ed è un dovere aiutare chi in questi bisogni sta investendo. Questo bando parla alle persone e ai diritti: si finanzia una mensa, un emporio della solidarietà o un corso di formazione. Nel Lazio con il bando della solidarietà e con questi progetti – ha concluso il Presidente – noi sosteniamo un grande esercito che non si arrende. Io credo che sia il modo concreto per ricostruire e non perdere la speranza nel futuro".
Particolarmente soddisfatta anche Rita Visini, assessore alle Politiche Sociali: “Di innovativo quest’anno c’è la modalità con cui abbiamo pensato i bandi: mettere in rete chi fa esperienze simili, in modo da non disperdere i fondi sui territori. Per cui la distribuzione è ben pensata. In questi 4 anni siamo stati in grado di riformare completamente il welfare organizzato in questa Regione. Eravamo la ruota di scorta, ora abbiamo da insegnare agli altri”.