Come dopo ogni nubifragio, ecco la strage di targhe staccate e trascinate dalla corrente che restano sui cigli della strada. Il meccanismo preciso per cui si stacchino non è noto, ma è intuibile come la pressione dell’acqua piovana che scorre sotto le automobili possa rimuovere i “gommini” (oggi quasi sempre fatti di plastica) che fissano la targa alla macchina, causandone il distacco. Evento spiacevole per gli automobilisti, obbligati a denunciare entro 48 ore alle forze dell’ordine lo smarrimento della targa e a presentare entro 15 giorni domanda alla Motorizzazione Civile per la reimmatricolazione del veicolo, con relativi costi da sostenere. Un buon metodo per evitare questa trafila è la pronta segnalazione pubblica della targa ritrovata, in modo che il legittimo proprietario la possa ritrovare prima di fare la richiesta di immatricolazione e sostenere spese. A tal proposito informiamo del ritrovamento di due targhe rinvenute al Villaggio dei Pescatori dopo il nubifragio di ieri. Chi le avesse perdute può rivolgersi allo stabilimento La Baia.