La Crocifissione Bianca di Marc Chagall giunge in Italia per la prima volta. La celebre opera dell’artista bielorusso, che sarà visitabile, dal 27 novembre al 27 gennaio 2025, presso il Nuovo Museo del Corso – Polo museale, nella sede di Palazzo Cipolla è stata inaugurata questa mattina alla presenza delle autorità. “La Crocifissione Bianca è un’opera straordinaria, siamo davvero felici di poter ammirare questo capolavoro di Marc Chagall che esprime al tempo stesso le tragedie della guerra e della violenza e la luce della speranza, della fratellanza tra popoli e della capacità di guardare alla fraternità come un principio fondamentale”. Così il sindaco Roberto Gualtieri intervenuto all’inaugurazione della mostra. “Non c’è opera che meglio possa interpretare lo spirito del Giubileo – continua il Sindaco – siamo grati a Monsignor Fisichella e alla Fondazione Roma per questo bellissimo dono ai romani e a tutti i fedeli che arriveranno per la prima fase del Giubileo”. Ideata dal Dicastero per l’Evangelizzazione – Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo, nell’ambito degli eventi d’arte che accompagnano il Giubileo 2025, e organizzata in collaborazione con la Fondazione Roma, l’esposizione, a ingresso libero, mette in contatto il pubblico con la potenza simbolica della Crocifissione Bianca, opera proveniente dall’Art Institute of Chicago. Costruita con l’inconfondibile linguaggio poetico ed evocativo di Marc Chagall, ricco di rimandi alla storia e di simboli della cultura ebraica, l’opera pone al centro dell’attenzione Gesù crocifisso, accentuando il fatto che in lui si riassumono le persecuzioni del suo popolo e di tutti i tribolati del mondo. Il percorso esplicativo permette ai visitatori di vivere un incontro profondo con un’opera complessa e affascinante, un viaggio di arte, dolore, coscienza e fede, nelle sale di Palazzo Cipolla. Marc Chagall, nato a Lëzna, in Bielorussia, nel 1887 e morto nel 1985, è stato un pittore russo naturalizzato francese, considerato uno dei più significativi artisti del Novecento. Costretto a lasciare la sua patria, Chagall mantenne sempre un legame profondo con le sue origini, pur consapevole di non potervisi stabilire. La sua opera è celebre per i dipinti che raffigurano scenari onirici e fantastici, espressione di uno stile personale che si distacca dalle correnti artistiche del suo tempo, attingendo alle avanguardie per poi superarli. La Crocifissione Bianca, dipinta nel 1938, illustra la sofferenza sia degli ebrei che di Gesù, rappresentando conflitti violenti, come l’incendio delle sinagoghe. Al centro, Gesù è raffigurato crocifisso, ornato con uno scialle da preghiera, simbolicamente rappresentato come ebreo. L’opera rivela influenze dell’arte italiana del XIV secolo e presenta un valore coloristico significativo. I legami tematici con la pittura religiosa del Rinascimento, in particolare con le opere di Michelangelo, e i riferimenti all’elezione della Croce di Rembrandt, arricchiscono il significato dell’opera. Attorno a Gesù, sono rappresentati tre patriarchi biblici e una matriarca, vestiti con abiti tradizionali ebraici. Ai lati della croce, Chagall illustra la devastazione dei pogrom: a sinistra, un villaggio saccheggiato costringe i rifugiati a fuggire in barca, mentre tre figure barbute scappano a piedi, una delle quali stringe la Torah. A destra, una sinagoga e l’arca della Torah sono in fiamme, mentre in basso una madre conforta il suo bambino. Insieme a Guernica di Pablo Picasso, la Crocifissione Bianca è una delle più eloquenti condanne della guerra e dell’odio del XX secolo, con un messaggio ancora drammaticamente attuale.