mercoledì, Dicembre 4, 2024

Meloni: “Non litigo con Tajani e Salvini, il governo non cadrà”. “Da Landini argomenti deboli”

Con Salvini e Tajani “non litighiamo. Qualche inciampo ogni tanto c’è, è anche fisiologico, ma non si preoccupi, sappiamo che cosa gli italiani sperano e si aspettano. Il governo non cadrà”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a “Quarta Repubblica” su Rete4, a proposito dei contrasti nella maggioranza, “Litighiamo tutti i giorni, litighiamo la mattina e beviamo un bicchiere di vino insieme la sera”, ha aggiunto scherzando. Il presidente del Consiglio ha affrontato il tema delle proteste dei sindacati e dello sciopero generale di venerdì scorso. Il tema della protesta di piazza “mi preoccupa meno” anche perché “penso che normalmente i toni si alzano quando gli argomenti sono deboli e capisco la difficoltà di Landini perché i suoi argomenti sono deboli, come sono deboli i suoi risultati: lo sciopero generale che c’è stato” ha registrato “un’adesione sotto il 6%” ha detto Meloni. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni a Quarta Repubblica su Rete 4 criticando le posizioni del leader della Cgil che si muove da “ragioni ideologiche” e che fa “un’opposizione politica” Le difficoltà di Landini, secondo Meloni, si trovano anche quando il leader della Cgil “si trova di fronte al governo che ha aumentato i salari, ha aumentato l’occupazione, ha diminuito la disoccupazione, ha aumentato l’occupazione femminile, ha aumentato i contratti stabili, ha diminuito il precariato, ha aumentato le pensioni minime, ha aumentato il Fondo Sanitario Nazionale”. Misure “che servivano ad aiutare i lavoratori e segnatamente chi aveva redditi medio-bassi”, ha sottolineato Meloni ricordando che le risorse necessarie “il governo le è andate a prendere dalle banche e dalle assicurazioni. E Landini – ha insistito – non sa come giustificare che lui fa lo sciopero generale contro questo governo e invece non l’ha fatto quando al governo c’erano ad esempio Letta, Gentiloni o Conte II quando l’occupazione era più bassa, la disoccupazione era più alta, il precariato era più alto, l’occupazione femminile era più bassa…” trovandosi “oggettivamente con un problema di racconto”. “Le rivendicazioni che aveva una volta il sindacato sui diritti dei lavoratori – ha poi proseguito -, temo che le abbiamo realizzate noi, mentre loro facevano gli scioperi generali”. “Il progetto in Albania è fallito? Ma quando mai… L’Albania funzionerà. Io non prendo impegni che non ritengo di poter mantenere. Ci sono delle soluzioni. Ci sto lavorando”. Così il premier Giorgia Meloni parlando dei centri per migranti in Albania. “Il progetto dell’Albania deve funzionare. Farò tutto quello che devo fare per farlo funzionare. Credo che sia un progetto assolutamente innovativo e non è un caso che sia attenzionato dalla quasi totalità dei Paesi dell’Unione europea, è un cambio totale nella gestione dei flussi migratori – ha aggiunto -. Ci sono delle soluzioni per farlo funzionare, fermo restando che attendiamo la Cassazione, e abbiamo la Corte di giustizia europea. E vedremo anche quanto sostegno alla posizione italiana ci sarà di fronte alla Corte di giustizia europea quando arriverà questo giudizio. In ogni caso io sto lavorando anche su altre soluzioni e alla fine funzionerà. E guardi, non mi dica che ormai è fallito”. Il premier Meloni ha poi voluto rispondere alla segretaria del Pd, Elly Schlei, sui fondi destinati alla Sanità. “Elly Schlein ha detto che noi abbiamo tagliato il Fondo Sanitario Nazionale. È falso – ha detto -. Numeri alla mano, quando noi siamo arrivati al governo sul Fondo Sanitario c’erano 126 miliardi, nel 2025 ci saranno 136,5 miliardi, a casa mia sono in due anni 10,5 miliardi di euro in più. Quindi come si faccia a sostenere che noi abbiamo tagliato il Fondo Sanitario Nazionale per me è un mistero e quando io sento dirlo anche dalla segretaria del Partito Democratico, della quale ho rispetto, un po’ mi vergogno per lei, come sempre mi vergogno quando i politici devono mentire per cercare di tirare acqua al loro mulino”. “Lei dice che è un percentuale del Pil ma – ha aggiunto – questo tema della percentuale del Pil è una cosa abbastanza curiosa. In pratica, siccome quando c’era alla sinistra il governo il Pil crollava, anche se loro ci mettevano meno soldi, quei meno soldi che loro ci mettevano in percentuale valevano in più perché il Pil stava sottoterra. Adesso che noi stiamo lavorando per far crescere il Pil, anche se ci mettiamo più soldi, chiaramente il rapporto al Pil diminuisce, ma non è così che si calcola. Noi intanto adesso, abbiamo già messo i 10, già nel 2016 arriverà a 140 miliardi di euro, quindi arriviamo a un incremento ancora maggiore”. “Non cadrò mai nella trappola del racconto della politica contro la magistratura – ha poi detto Meloni -, io sto sempre nel racconto delle brave persone che devono darsi una mano a far camminare lo Stato italiano e quindi distinguo i pochi magistrati secondo me molto ideologizzati dalla stragrande maggioranza di una magistratura che cerca di fare il suo lavoro in condizioni di difficoltà”. Poi, ha aggiunto, “esiste già nel regolamento comportamentale dei magistrati una norma che dice che tu non dovresti esprimere opinioni su materie che sono oggetto di quello che stai trattando. Cioè se io avessi domani un magistrato che dice: dobbiamo chiudere ‘Quarta Repubblica’ di Nicola Porro, poi non sarebbe quello il giudice giusto e imparziale per decidere in un tribunale”. “Alcuni – ha detto ancora a proposito della norma allo studio sul cosiddetto ‘bavaglio’ ai magistrati – si agitano perché effettivamente c’è qualcuno che ha un po’ esagerato e che quindi con una norma del genere avrebbe difficoltà a trattare alcune materie. Su tutte, a me ne ha colpito solamente una, non il magistrato che diceva che io sono pericolosa… Mi imbatto in questo post pubblicato da uno tra l’altro dei magistrati che non hanno convalidato i trattenimenti in Albania – ha proseguito il premier -. Due anni fa io pubblico un post sul primo giorno di scuola di mia figlia, pubblico una foto di me e mia figlia che camminiamo di spalle. E avevo scritto un testo dedicato a mia figlia che tra le altre cose diceva: ricorda che non saranno né la rabbia, né l’ambizione, né l’ego a darti la forza per affrontare la vita, sarà solo l’amore. E il giudice lo pubblica scrivendo: non sono l’ambizione, l’ego e la rabbia a muoverla con quel vocione rabbioso? Lei capisce che il dubbio dell’imparzialità in quel caso è lecito che venga, lo chiedo anche a Magistratura democratica”.

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