venerdì, Dicembre 27, 2024

Malattia misteriosa, Italia alza livello di attenzione su chi arriva dal Congo. Nel paese gli esperti dell’Oms 

La malattia misteriosa che in Congo ha già ucciso 70 persone, la maggior parte delle quali bambini, fa alzare il livello di attenzione sanitaria all’Italia. Il ministero della Salute ha diramato una direttiva alle Usmaf, gli Uffici di Sanità marittima, aerea e di frontiera invitando a “fare attenzione su tutti i punti di ingresso, in particolare modo per i voli diretti provenienti dal Congo”. Le autorità locali in stretta collaborazione con quelle internazionali “stano lavorando per verificare la situazione e fornire una risposta rapida ed efficace a questo nuovo focolaio epidemico che sta colpendo il Paese, già recentemente colpito dall’epidemia di vaiolo delle scimmie”. La Repubblica Democratica del Congo è in “massima allerta” dopo il rilevamento di una misteriosa malattia che, secondo le ultime stime, ha già ucciso decine di persone in poco più di un mese. Lo ha annunciato il ministro della Difesa. “Siamo in massima allerta, riteniamo che questo sia un livello di epidemia che dobbiamo monitorare”, ha sottolineato Samuel-Roger Kamba durante una conferenza stampa nella capitale Kinshasa. Il fenomeno descritto dalle autorità sanitarie come “un evento sconosciuto di sanità pubblica” è attualmente localizzato nella regione di Panzi, circa 700 km a sud-est di Kinshasa. I primi casi sono stati rilevati alla fine di ottobre. “Attualmente si sta studiando come possibile causa un agente patogeno respiratorio come l’influenza o il Covid-19, insieme a malaria, morbillo e altre malattie”, ha evidenziato l’Oms. “Finora la malattia è stata segnalata in sette delle 30 zone sanitarie della provincia di Kwango. La maggior parte dei casi sono segnalati in tre delle sette zone sanitarie colpite”. L’Organizzazione mondiale della sanità ha inviato una squadra di tecnici, oltre a un team già presente sul posto. Nella remota regione di Panzi dove le infrastrutture sanitarie sono quasi inesistenti, la popolazione vive in una generale precarietà, soffrendo per la mancanza di accesso all’acqua potabile e ai medicinali. Il tasso di malnutrizione (61%) è tra i più alti del Paese, ha sottolineato il ministro, ricordando che già due anni fa la regione era stata colpita da una grave epidemia di febbre tifoide. Secondo i primi dati disponibili, la misteriosa malattia colpisce soprattutto i più piccoli, con il 40% dei casi che coinvolge bambini sotto i cinque anni. I sintomi sono simili a quelli dell’influenza: febbre, tosse e mal di testa. Gli specialisti hanno già concluso che si tratta di una malattia che colpisce l’apparato respiratorio ma hanno escluso il Covid. La maggior parte delle persone decedute ha un’età compresa tra i 15 e i 18 anni, e i sintomi includono febbre, mal di testa, raffreddore e tosse, difficoltà respiratorie e anemia. La sintomatologia è simil-influenzale, quindi probabilmente di origine infettiva diversa da quelle conosciute che ha però un evolutivo molto rapido che può ricordare i filovirus come ebola. “Sono preoccupato perché non conosciamo l’agente eziologico ma sono anche tranquillo sul fatto che c’è un cordone sanitario in questo momento da parte dell’Oms che circonda l’area seguendo le regole internazionali”. Lo ha detto a Tgcom24 Matteo Bassetti, direttore del reparto malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova a proposito della malattia misteriosa. “Una malattia sconosciuta di probabile origine infettiva ha ucciso 79 persone in Congo. Quadro clinico strano (anemia!), non mi piace. Per carità nessun panico, ma attenzione. Nel mondo moderno i virus – come abbiamo visto – si spostano molto velocemente”. Così su X Roberto Burioni, microbiologo e virologo, docente dell`Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.”Non siamo ancora in una situazione di allarme, che si avrebbe in caso di presenza di un elemento diagnostico nuovo. Se fosse chiaro che l’intera popolazione è suscettibile e fosse conosciuta la modalità di trasmissione (ad esempio per via aerea), allora ciò costituirebbe un allarme. Ma al momento si tratta di una situazione circoscritta in una zona ristretta, sicuramente molto grave per l’area interessata. La letalità appare molto alta, circa un terzo sulle oltre 370 persone colpite. Ricorda quanto si osserva per la febbre emorragica, ma i sintomi sono molto diversi”. E’ l’opinione di Giovanni Rezza, professore di igiene e sanità pubblica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, già dirigente di ricerca dell’Iss. “La diagnosi è molto difficile, si tratta di aree diverse dall’Europa o dalla Cina. Occorre attendere che i campioni siano trasferiti almeno al laboratorio attrezzato di Kinshasa, se non ad altri centri più specializzati con il supporto dell’Organizzazione mondiale della sanità. Lì si capirà se si tratta di una patologia batterica nota, come quella da meningococco, una febbre emorragica o una sindrome influenzale”,

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