La salute dei cittadini non è negoziabile. È urgente trovare soluzioni concrete per ridurre l’inquinamento acustico derivante dai voli aeroportuali, che sta gravemente a qualità della vita degli abitanti di Fiumicino”. Con queste parole, il sindaco Mario Baccini ha sottolineato la necessità di intervenire in modo deciso per limitare l’impatto del traffico aereo sulla salute pubblica. Il primo cittadino, nel corso di una dichiarazione ufficiale, ha espresso una forte preoccupazione per le conseguenze negative che il continuo rumore degli aerei, in transito e in decollo, provoca sui residenti delle aree limitrofe all’aeroporto. «L’esposizione prolungata a livelli di rumore così elevati – ha affermato – non è solo una questione di disagio, ma un vero e proprio rischio per la salute pubblica». Tra i rischi associati, Baccini ha evidenziato quelli legati ai disturbi del sonno, allo stress cronico e alle patologie cardiovascolari, supportando le sue affermazioni con riferimenti a studi scientifici che da anni mettono in luce la correlazione tra inquinamento acustico e malattie croniche. Il Sindaco ha annunciato la sua intenzione di promuovere, nei prossimi giorni, un incontro con la società Aeroporti di Roma (AdR) e con gli organismi competenti per discutere misure di mitigazione che siano realmente efficaci. Tra le proposte al vaglio dell’amministrazione ci sono la revisione delle rotte aeree, per ridurre il sorvolo delle aree più abitate, l’adozione di nuove tecnologie per la gestione del rumore e il miglioramento delle infrastrutture di contenimento acustico nelle zone più colpite. «Chiedo la massima collaborazione da parte di AdR e degli enti competenti – ha dichiarato –. La crescita economica deve andare di pari passo con la tutela ambientale e sanitaria. È nostro dovere garantire che lo sviluppo dell’aeroporto non avvenga a scapito della salute e della serenità della popolazione». La questione, però, si scontra con i limiti delle risorse attualmente disponibili. I comuni aeroportuali come Fiumicino ricevono un risarcimento economico per i danni ambientali provocati dal traffico aereo tramite un’imposta denominata IRESA. Per Fiumicino, questa tassa frutta circa 300mila euro all’anno, una cifra che, secondo molti, è ampiamente insufficiente per far fronte ai costi necessari a gestire il problema. Ezio Di Genesio Pagliuca, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale, ha dal canto suo polemicamente commentato: «La battaglia per ottenere l’IRESA è stata lunga e complessa, ma ora serve mettere in atto progettualità che riducano concretamente l’impatto dell’inquinamento acustico. I 300mila euro incassati sono ben lontani dal poter risolvere un problema di questa portata, soprattutto nelle aree di Focene e Isola Sacra, dove il disagio è ormai insostenibile». In una nota, Erica Antonelli, consigliera comunale del PD e vicepresidente della Commissione Ambiente, ha ribadito la necessità di intervenire in modo deciso e mirato. «In sede di bilancio presenteremo un documento per proporre interventi specifici contro il rumore degli aerei. La città non può più aspettare. È tempo di utilizzare queste risorse per migliorare la qualità della vita dei cittadini che vivono quotidianamente sotto la rotta degli aerei». Entrambi i rappresentanti del PD hanno espresso forte contrarietà a eventuali progetti di ampliamento del sedime aeroportuale, considerandoli incompatibili con la pressione ambientale già esistente. «Ci auguriamo che non ci siano rinnovate intenzioni di espansione – ha affermato Di Genesio Pagliuca –. L’aeroporto è una risorsa strategica, ma non può crescere a scapito delle esigenze della comunità». Il futuro della città e del rapporto c\on il Leonardo da Vinci sembra destinato a essere al centro di un acceso dibattito nei prossimi mesi. L’amministrazione comunale, con il supporto delle opposizioni, è determinata a trovare soluzioni che possano garantire uno sviluppo sostenibile del territorio, cercando un equilibrio tra le esigenze economiche e la salvaguardia della salute pubblica. I cittadini di Focene e Isola Sacra.