venerdì, Gennaio 31, 2025

Dopo 38 anni di veleni, via alla bonifica dell’ex stabilimento Kema

Pomezia, dopo 38 anni si procede con la bonifica dell’Ecomostro della chimica grazie a un finanziamento di 2,5 milioni dalla Regione Lazio. Si chiude dopo quasi quattro decenni una delle pagine più nere della storia ambientale di Roma sud. L’ex stabilimento chimico Kema, situato a due passi dalla Laurentina, abbandonato dal 1987 e per lungo tempo simbolo di degrado e pericolo ambientale, è finalmente al centro di un piano di bonifica e recupero. La Regione Lazio ha stanziato 2,5 milioni di euro per finanziare le operazioni di bonifica del sito, un’area contaminata da rifiuti tossici e materiali pericolosi, tra cui coperture in amianto e serbatoi interrati. Questo intervento, considerato una priorità ambientale, mira a eliminare le fonti di inquinamento e a garantire la sicurezza per l’ambiente e la salute pubblica. Il Comune di Pomezia ha approvato un dettagliato piano d’azione, che include la rimozione dei rifiuti pericolosi, la sostituzione delle coperture in amianto e un piano di caratterizzazione ambientale per analizzare e monitorare lo stato del terreno e delle acque presenti nell’area. Il progetto rientra nel programma triennale delle opere pubbliche del Comune per il periodo 2023-2025. Il progetto è stato affidato a una società specializzata, selezionata tramite una procedura di affidamento diretto, in linea con il codice degli appalti pubblici. La complessità tecnica degli interventi e l’urgenza della situazione hanno richiesto il ricorso a competenze esterne, supportate dalla supervisione del Comune e del responsabile unico del procedimento. La Regione Lazio ha già erogato una prima tranche di finanziamento pari al 20% dell’importo totale, consentendo l’avvio immediato delle attività preliminari. I lavori saranno condotti con un rigoroso controllo di qualità e sicurezza, nel rispetto delle normative vigenti. L’intervento sull’ex Kema rappresenta un importante passo avanti per Pomezia, non solo per la tutela ambientale, ma anche per il recupero di un’area che per anni è stata simbolo di degrado.

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