Scoperte nell’ultimo trimestre 18 aziende del settore agricolo irregolari, sul territorio pontino, in cui lavoravano 18 lavoratori stranieri non regolarmente assunti. I dati sono dei Carabinieri del Comando Provinciale di Latina, che ha effettuato i controlli finalizzati alla prevenzione e al contrasto del “fenomeno del caporalato”, insieme all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Latina e ai Carabinieri del locale Nucleo Ispettorato del Lavoro. È stata verificata la posizione di 140 lavoratori, di cui 130 extracomunitari. Tra essi, 18 lavoratori sono risultati non regolarmente assunti, specificando che uno di essi era anche privo di qualsiasi tipo di autorizzazione o permesso di permanenza sul territorio nazionale. Alla luce delle irregolarità riscontrate, i Carabinieri operanti, attraverso il Nucleo Ispettorato del Lavoro Carabinieri di Latina, hanno proceduto alla sospensione delle attività produttive di 7 aziende, in particolare per una di esse si è proceduto al sequestro di natura penale di strutture fatiscenti adibite a dormitorio, cucina e deposito mezzi e attrezzi agricoli in uso all’azienda nonché a deferire, in stato di libertà, 13 persone che, distintamente e a vario titolo, sono ritenute responsabili di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, mancata sorveglianza sanitaria, mancata valutazione dei rischi e violazione delle leggi sull’impiego di lavoratori senza alcun contratto. Sono state elevate anche sanzioni amministrative per oltre 9mila euro. Più approfonditi accertamenti nei confronti delle 18 aziende nelle quali sono state riscontrate irregolarità, hanno permesso di individuarne 5 quali destinatarie di fondi UE. Pertanto, nell’ambito delle previsioni normative recentemente introdotte, per tre di queste è stata avanzata una segnalazione all’Agea per le valutazioni in ordine alla sospensione o revoca dei finanziamenti ottenuti, considerate le gravi violazioni delle condizioni di lavoro e ambientali riscontrate