Il Comune di Anzio ha rimborsato un cittadino rientrato apposta dall’estero per votare alle elezioni comunali. Una bizzarra norma nazionale che ha trovato applicazione ad Anzio, dove un uomo iscritto all’anagrafe degli italiani all’estero, l’Aire, ha fatto domanda di rimborso per “mancato guadagno”. Si tratta di una norma della Regione Lazio risalente addirittura a oltre trent’anni fa: la legge 12 del 1992 all’art. 2 dispone testualmente “Considerato che la partecipazione degli emigrati alle consultazioni regionali ed amministrative comporta una perdita per mancato guadagno da parte degli stessi, i comuni della Regione sono autorizzati ad erogare una indennità stabilita nella cifra complessiva di L. 200.000 (€ 103,29) a favore dei cittadini emigrati all’estero ed iscritti negli appositi elenchi che rientrano per esercitare il diritto di voto regionale ed amministrativo”. Un cittadino ha fatto richiesta di rimborso e il Comune di Anzio ha provveduto a riconoscere all’elettore la somma di 103 euro e spicci per il “mancato guadagno” dal lavoro. Sono pochi a conoscere tale norma, ancora meno quelli che scelgono di applicarla. Ma esiste e, anche se raramente, nel Lazio alcuni Comuni hanno erogato il contributo previsto. Non è un rimborso esaustivo delle spese di viaggio affrontate, ma è solo una somma forfettaria relativa al presunto mancato guadagno di una giornata di lavoro.