giovedì, Dicembre 19, 2024

Minosse, lavoratori in presidio sotto il Comune

Presidio dei lavoratori della società Minosse, domani mattina a partire dalle 9 davanti al Comune. «In questi giorni, presso la Regione Lazio, le organizzazioni sindacali e le rispettive Rsa hanno sottoscritto con Minosse un contratto di solidarietà – spiegano da Filt Cgil e Usb Lavoro privato – per scongiurare i 14 licenziamenti prospettati dall’azienda. Un accordo che, per il momento, garantisce la salvaguardia occupazionale di tutti i lavoratori, ma in un contesto che giorno dopo giorno si va facendo sempre più drammatico. Il contratto di servizio che Enel ha recentemente rinnovato alla società è infatti limitato al residuo periodo di “funzionamento” – se così vogliamo dire – della centrale Torrevaldaliga Nord. Come è noto, non si conoscono ancora le modalità e la data ultima di fine impianto, ma ciò che è certo è che quando questa arriverà i lavoratori addetti allo scarico del carbone si troveranno definitivamente senza lavoro. Poiché, purtroppo, Minosse è ancora oggi una società monocommittente, che se dichiara di voler proseguire la propria attività anche al di là di Enel al momento non ha altri appalti in cui impiegare i propri lavoratori». Il risultato di questa situazione, come ricordano i due sindacati, è quindi che, «se oggi si sono evitati 14 licenziamenti, tra pochi mesi se ne dovranno subire addirittura 36, ossia l’intero organico aziendale, senza altra possibilità che ricorrere all’ultima spiaggia: la cassa integrazione per cessata attività. E proprio per evitare questo malaugurato scenario – hanno ribadito – che venerdì i lavoratori torneranno in piazza, ancora una volta, innanzitutto contro l’inconcludenza di Governo e Regione nel governare una transizione che a parole si vorrebbe socialmente equa, ma che nei fatti si sta scaricando sui più deboli. E inoltre per contestare il disimpegno di Enel verso questo territorio, una indecenza avvolta da un silenzio imbarazzante, nonché per sollecitare l’Amministrazione Comunale ad ogni iniziativa necessaria alla tutela occupazionale. Non solo per se stessi, ma per tutti i lavoratori impiegati nell’impianto produttivo che ovviamente sono invitati a partecipare. Il tempo delle chiacchiere è finito da un pezzo – hanno concluso – serve un impegno di tutta la politica, servono investimenti e probabilmente serve a questo punto una sollevazione della comunità locale».

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