venerdì, Dicembre 20, 2024

Gaza, per tregua “serviranno settimane”. In Siria delegati Usa per transizione

Gli sforzi per raggiungere un accordo per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi non hanno segnato progressi nelle ultime ore. Lo scrive il Washington Post aggiungendo che, secondo una fonte statunitense, il direttore della Cia, William Burns, ha lasciato Doha dopo solo un giorno in Medio Oriente, sebbene una delegazione statunitense rimanga nella regione. I negoziati in corso sono ostacolati dai disaccordi sulle questioni chiave dell’accordo proposto. Al centro dell’impasse ci sono le controversie sul numero e sull’identità degli ostaggi che Hamas rilascerebbe durante le prime sei settimane, così come sulla selezione e sul numero di prigionieri palestinesi detenuti da Israele che verrebbero scambiati. L’agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che un gruppo di coloni israeliani estremisti è entrato nel villaggio di Marda, a nord di Salfit in Cisgiordania, per poi assaltare la moschea Bar Al-Walidain. Gli aggressori hanno scritto slogan razzisti sui suoi muri e appiccato un incendio. Secondo Wafa, i residenti locali sono riusciti a spegnere l’incendio prima che si propagasse. I video diffusi in rete apparentemente della scena dell’aggressione mostrano graffiti che dicono “Vendetta” e citano un versetto dei Salmi: “Il giusto gioirà quando vedrà la vendetta”. Le forze di difesa israeliane continuano a negare l’accesso a Gaza alle operazioni umanitarie. Lo ha detto il portavoce delle  Nazioni Unite Stephane Dujarric, nel corso dell’incontro quotidiano con i media internazionali durante il quale ha ribadito  come la situazione sia drammatica. “Le restrizioni e altre condizioni – ha aggiunto – stannSi registrano progressi nei negoziati per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, ma probabilmente ci vorranno settimane – e non giorni – per finalizzare un accordo tra Israele e Hamas. Lo ha dichiarato un diplomatico arabo al Times of Israel. “La traiettoria è buona, ma ci sono ancora questioni importanti da negoziare e difficili decisioni politiche che entrambe le parti dovranno prendere”, ha spiegato la fonte.o severamente impedendo le  operazioni umanitare. Le autorita’ israeliane hanno negato un’altra richiesta Onu di raggiungere le aree assediate a Nord di  Gaza per portare cibo e acqua. Come risultato i palestinesi a Beit Hanoun, Beit Lahiya e parti di Jabalya sono rimasti  tagliate fuori dagli aiuti fondamentali di cui hanno bisogno per sopravvivere”.  Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che spera che il futuro presidente repubblicano Donald Trump continui gli sforzi dell’amministrazione democratica per normalizzare le relazioni tra Arabia Saudita e Israele, riconoscendo che un simile riavvicinamento non si verificherebbe in l’era Biden. “Possiamo vedere un futuro in cui Israele sarà integrato nella regione, dove avrà normalizzato le sue relazioni con l’Arabia Saudita e con le altre potenze con le quali non ne ha ancora una”, ha detto il capo della diplomazia americana sul canale MSNBC. Riad ha sospeso i negoziati con Washington su un accordo che includa la normalizzazione con Israele dopo l’inizio della guerra nella Striscia di Gaza, innescata dal sanguinoso attacco di Hamas sul suolo israeliano il 7 ottobre 2023.Questa normalizzazione comporterà la fine della guerra a Gaza e un processo che “consentirà ai palestinesi di avere lo Stato a cui hanno diritto”, ha insistito Blinken. Tuttavia, il riconoscimento di uno Stato palestinese è un prerequisito “molto complicato” da ottenere perché israeliani e palestinesi sono “totalmente traumatizzati” dalla guerra in corso.

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