Pomezia, una multinazionale presente sul territorio pometino, una delle principali, ha deciso di organizzarsi per una stabile riduzione della produzione del 50%. Siamo davanti a un addio progressivo della città? Un’importante decisione strategica sta scuotendo il panorama industriale di Pomezia e di tutta Roma sud. La multinazionale Procter & Gamble, attiva nel polo produttivo di Santa Palomba, ha avviato la dismissione di uno dei tre motori a combustione interna utilizzati per il sito industriale. La decisione, autorizzata dalla Regione Lazio, si inserisce in un contesto di riduzione significativa della domanda energetica dello stabilimento, che nell’ultimo biennio ha visto un dimezzamento della produzione del 50% rispetto ai livelli del 2018. “Dall’analisi dei dati annuali di energia elettrica prodotta di evince – così si legge nei documenti che abbiamo potuto consultare – che nel periodo 2018- 2023 è avvenuta una riduzione di produzione pari a circa il 50%”. l dimezzamento della produzione energetica è il segnale di un ridimensionamento complessivo delle attività del sito? Sebbene non siano state annunciate chiusure o ridimensionamenti, l’attuale scenario alimenta timori per il futuro della presenza della multinazionale nella città. Con una domanda energetica ridotta, lo stabilimento potrebbe non garantire più la sostenibilità economica delle operazioni a lungo termine. Un eventuale abbandono di Pomezia da parte della multinazionale avrebbe ripercussioni significative sull’economia locale. Lo stabilimento, che rappresenta un pilastro per l’occupazione nella zona, è da anni un punto di riferimento per il tessuto produttivo della regione. La riduzione delle attività rischia di colpire non solo i dipendenti diretti, ma anche l’indotto, con effetti a catena su fornitori e servizi collegati.