Sono tre gli operatori economici che hanno aderito all’avviso pubblico del dipartimento capitolino Tutela ambientale per la realizzazione, mediante project financing, di interventi di rigenerazione, ristrutturazione e successiva gestione dell’edificio denominato “Casa del Vignarolo” situato all’interno di Villa Sciarra. L’Amministrazione ha l’obiettivo di restituire alla fruibilità della cittadinanza un immobile di circa 230 mq articolato su due piani attualmente in condizioni di degrado e da anni inutilizzato. L’intervento di complessiva riqualificazione, il cui costo è stimato in circa 700.000 euro, prevede anche il ripristino dell’area circostante con la sistemazione dei camminamenti esterni, la realizzazione dell’impianto di illuminazione, la riattivazione della fontana e dell’impianto idrico. Oltre ai lavori strutturali, il bando prevedeva la presentazione di proposte su attività relative alla gestione futura della “Casa del Vignarolo”. Tra queste, la progettazione di un servizio di co-working e l’allestimento di una ludoteca, la manutenzione del verde orizzontale, la gestione dei servizi igienici pubblici e della chiusura e apertura della villa. L’operatore che avrà in concessione la “Casa del Vignarolo” potrà, inoltre, allestire e gestire un punto ristoro e organizzare eventi a carattere culturale e sociale. Una commissione valuterà le proposte ricevute per poi procedere alla pubblicazione del bando di gara. “Con il recupero della Casa del Vignarolo a Villa Sciarra, uno dei parchi storici più belli e frequentati della città, prosegue il nostro lavoro per restituire spazi pubblici alla loro piena fruibilità anche attraverso lo strumento del project financing, una formula molto efficace che abbiamo già adottato per la riqualificazione dell’immobile di Parco Loriedo e che verrà utilizzata anche per le Scuderie di Villa Ada” ha detto il sindaco Roberto Gualtieri. “Il partenariato pubblico-privato – ha aggiunto Sabrina Alfonsi, assessora all’Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti – offre opportunità sicuramente interessanti e consente non solo la realizzazione di importanti opere di rigenerazione e valorizzazione di immobili del patrimonio pubblico come nuovi spazi di socialità ma anche di progetti della loro cura e gestione come beni comuni attraverso l’attivazione di servizi a disposizione della cittadinanza”.