sabato, Gennaio 11, 2025

Stormy Daniels, Trump condannato ma non sarà arrestato. Il giudice: “Niente pena perché i cittadini lo hanno eletto”

Donald Trump è stato condannato nel caso dei pagamenti all’ex pornostar Stormy Daniels, ma non andrà in carcere. Lo ha deciso il giudice Juan Merchan, precisando che al presidente eletto non sarà comminata neanche una multa. La condanna comunque macchia la fedina penale del tycoon. La decisione di non comminare alcuna pena a Trump è stata determinata dal suo imminente ritorno alla Casa Bianca. A spiegarlo lo stesso giudice che ha sottolineato: “Sono stati i cittadini di questa nazione a decidere che lei debba godere di protezioni come la clausola di supremazia e l’immunità presidenziale”. Merchan, infine, ha augurato al presidente eletto “buona fortuna per il secondo mandato”. Trump: “Oggi una farsa spregevole, farò appello comunque” “L’evento di oggi è stata una farsa spregevole e, ora che è finito, faremo appello contro questa bufala che non merito”. E’ stato il commento a caldo di Donald Trump, affidato al suo social Truth.
Una condanna che non sorprende L’esito dell’udienza era previsto. La scorsa settimana, in una sentenza di 18 pagine, il giudice Merchan aveva dichiarato di voler concedere a Trump una scarcerazione incondizionata, ritenendo che fosse “la soluzione più praticabile” per garantire la definitiva conclusione della vicenda processuale.
La prima condanna Il presidente eletto era stato condannato a maggio dello scorso anno per 34 capi di imputazione per la falsificazione di documenti aziendali per il pagamento in nero all’ex attrice porno Stormy Daniels, che alla vigilia delle elezioni 2016 minacciava di rivelare i dettagli di un loro passato incontro a sfondo sessuale.
La rielezione e il tentativo di Trump di fare ricorso prima della sentenza Prima della sua rielezione, Trump rischiava la libertà vigilata o fino a quattro anni di carcere. L’ultimo tentativo del tycoon di bloccare la sentenza prima della sua inaugurazione del 20 gennaio si era consumato giovedì sera, con la bocciatura per 5 voti a 4 del suo ricorso da parte della Corte Suprema.

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