mercoledì, Gennaio 15, 2025

Mazzarino sul Capodanno di Ladispoli 2025:”Tre i problemi, come l’anno scorso”

“Il prezzo pagato dalla brava gente che non si interessa di politica è di essere governata da persone peggiori di loro.” Platone. Il Capodanno in piazza c’è stato, un buon evento e ci mancherebbe con quello che è costato, frequentato da circa settemila persone nelle 4 ore avvicendatesi in momenti diversi. Il sindaco, l’assessore ed il presidente della Pro Loco hanno pubblicato il loro momento di gloria, diciamo vanesia, anche se i commenti sui social non sono stati moltissimi ed anzi qualcuno ha espresso toni critici. D’altra parte a caval donato non si guarda in bocca. In ogni caso il sindaco ha dichiarato che farà altri eventi simili, segno che questo business ormai ha uno schema rodato, anche se per continuare serve che la Regione deliberi soldi a fondo perduto e non è chiaro se ciò continuerà ad essere possibile visto che è evidente come per il Ladispoli non ci siano entrate ma solo costi nascosti nei servizi che deve erogare come pulizia e vigilanza straordinaria. Fatti due conti di massima, la spesa di circa 350.000€ suddivisa per 7.000 persone il divertimento di un paio d’ore ciascuno è costato 50€ circa a tutta la comunità, oltre ai citati costi fra pulizie e straordinari del quale il comune non dà mai conto. Ovviamente a chi è stato in piazza ha fatto piacere scroccare una serata di Capodanno gratis, d’altra parte già i romani con Panem et Circenses si accattivavano il popolo con gli spettacoli. Ma per tutti gli altri – definibili come “spettatori non presenti ma paganti” – hanno comunque pagato indirettamente il concerto e vale la pena spendere (gratis) qualche parola. Il problema, come lo scorso anno, non è nel fatto che Ladispoli abbia organizzato un Capodanno in piazza, ci sta e sono scelte legittime, anche se non è che gli altri siano fessi, se non lo fanno è perché nessuno finanzia a fondo perduto come fa la Regione Lazio con Ladispoli. I problemi, come lo scorso anno, sono tre. Il primo è la mancanza di trasparenza nella rendicontazione da parte della Pro Loco, nessuno sa quanto siano costati gli artisti e quanto sia stato per la famosa organizzazione. La seconda è che l’affidamento non abbia rispettato le regole del codice degli appalti. La terza, soprattutto etica, è che il costo dell’evento sia esagerato rispetto al risultato e sia servito per alimentare l’ego del sindaco e dell’assessore preposto. In fondo se tanta influenza ha il sindaco sulla Regione Lazio per quale strano motivo riesce a farsi finanziare una festa godereccia di 4 ore ma poi piange miseria in Consiglio Comunale per le cose veramente utili? Non da ultimo, vale la pena ricordare che la Pro Loco è una associazione del terzo settore che assume responsabilità di stazione appaltante nello spendere soldi pubblici e dovrebbe adottare tutte le norme indicate dall’ANAC e rendicontarle adeguatamente e non superficialmente e rispondere prontamente agli accessi agli atti dei consiglieri. I dubbi su questi comportamenti dovrebbero dissiparli i consiglieri con opportune interrogazioni ed azioni di esposto presso la Corte dei Conti e l’ANAC, ma anche altre istituzioni che invece sembrano molto distratte su certi argomenti quando si parla di Ladispoli. Comunque sia il Capodanno 2025 è archiviato, 350.000€ chissà come saranno stati spesi, e quindi passata la festa gabbato lo Santo. Guardiamo avanti e, guarda caso, troviamo altre occasioni di spesa allegra ovvero la Sagra del Carciofo e e poi l’estate con tutta la sua serie di eventi, ma almeno queste occasioni hanno una storia ed una ragione di esistere. Certo bisognerà capire se tutta la spesa sarà coerente e funzionale all’evento e per averne certezza servirebbe trasparenza già a partire dalla fase di affidamento della realizzazione, applicando il principio della rotazione, sancito da ANAC. Probabilmente l’opposizione potrebbe fare molto esercitando il suo diritto di controllo ma il fatto che ancora si pianga addosso per la mancanza delle rendicontazioni dello scorso Capodanno in piazza la dicono lunga sulla efficacia delle sue azioni, tanto che viene da chiedersi se in fondo non faccia comodo anche a loro la gestione casereccia. Nel frattempo continuano i problemi di sempre, traffico, la polemica sul PIT che il sindaco dice che verrà trasformato in ospedale di territorio con relativo scambio urbanistico ma che qualcuno dice che invece subirà un ridimensionamento. Solito degrado ed abbandono dell’Olmetto e delle zone rurali in preda ai furti mentre fior di telecamere e fototrappola strapagate restano inutilizzate, soliti problemi per i pendolari e scarsezze di risorse per i servizi sociali. Soliti problemi ad ogni allagamento e disservizi idrici. Ma tutto resta sospeso fra una festa e l’altra. Citando una battuta recitata da Gigi Reder “Dunque, s’è detto: il ragionier Fantozzi mette la casa. Io ho portato i liquori, il resto spetta lei. Scusi, eh?”

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