Per ottenere lo status di impianto di recupero R1, Acea Ambiente dovrà dimostrare di mantenere un coefficiente di efficienza energetica pari ad almeno 0,65 per la nuove linea e 0,6 per le linee già esistenti. Questo coefficiente è fondamentale per garantire un’ottimale valorizzazione energetica dei rifiuti inceneriti. La conformità sarà verificata mediante monitoraggi semestrali, come prescritto dalla normativa ambientale. L’inserimento del codice EER 191212 consente la gestione di rifiuti derivanti dal trattamento meccanico-biologico, aumentando la ‘flessibilità operativa’ dell’inceneritore, si spera certo non a discapito della salute umana e dell’ambiente. La Regione Lazio ha imposto rigide prescrizioni per garantire il controllo delle emissioni inquinanti e il rispetto delle migliori tecnologie disponibili (BAT) stabilite dalla normativa europea. L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio (ARPA Lazio) avrà il compito di verificare periodicamente i dati sull’efficienza e sulle emissioni. Nonostante l’autorizzazione, Acea dovrà presentare ulteriore documentazione tecnica e un cronoprogramma dettagliato per la realizzazione della quarta linea. Il rispetto dei coefficienti energetici e delle prescrizioni tecniche sarà vincolante per mantenere l’autorizzazione come impianto di recupero R1. La decisione ha implicazioni rilevanti per la gestione dei rifiuti a livello regionale. Tuttavia, rimangono interrogativi sull’impatto ambientale e sulla sostenibilità a lungo termine del progetto. La Regione Lazio ha richiesto controlli rigorosi e trasparenti per garantire che l’impianto operi nel rispetto delle normative ambientali e sanitarie. Il monitoraggio dei parametri energetici e delle emissioni sarà reso pubblico per assicurare un costante controllo da parte degli enti competenti e dei cittadini.