«Abbiamo chiesto un incontro alla Asl. a fine mese saremo ricevuti e capiremo meglio quello che sta succedendo». Riflettori puntati sull’ex pit della via Aurelia dove da inizio mese sono partiti i lavori per la realizzazione della Casa e dell’Ospedale di Comunità da parte della Asl Roma4. Con l’apertura del cantiere diverse delle prestazioni sanitarie che si svolgevano all’interno della struttura sono state trasferite all’interno di container posizionate sempre all’interno del perimetro, con alcuni utenti che avrebbero lamentato la cancellazione di alcuni servizi di cui prima usufruivano. Da qui la decisione dei consiglieri d’opposizione di volerci vedere chiaro tanto che nei giorni scorsi hanno effettuato un sopralluogo all’interno dell’area dove sono ora presenti «questi container – spiega il consigliere di Ladispoli Attiva, Gianfranco Marcucci – dove hanno trasferito molte unità». Non è al momento ben chiara la situazione, se hanno tagliato o meno alcune prestazioni. Da qui la richiesta di un incontro con l’azienda sanitaria.
Gli interventi di ristrutturazione e di adeguamento riguarderanno anche l’attuale PTCP (Punto Territoriale di Cure Primarie), che sarà temporaneamente sostituito da un Ambulatorio di Continuità Assistenziale e Cure Primarie che rimarrà attivo tutti i giorni in orario H/24, continuando a garantire le medesime prestazioni finora erogate. «Ci scusiamo fin d’ora con la comunità per gli eventuali disagi legati al trasferimento delle attività – avevano detto il direttore generale ff, dottor Roberto Di Cicco, e il direttore sanitario, dottoressa Simona Ursino – La direzione aziendale seguirà con la massima attenzione l’andamento dei lavori del cantiere per il rispetto delle tempistiche stabilite. L’obiettivo è di restituire alla comunità una struttura moderna, funzionale, sicura ed accogliente dove troveranno collocazione Servizi aderenti ai loro bisogni di cura e di assistenza. Con la realizzazione della Casa di Comunità saremo in grado di attuare quel processo evolutivo dell’offerta sanitaria e socio sanitaria che vedrà una piena integrazione con i Servizi Sociali dell’amministrazione comunale, con le associazioni ed il Terzo settore, assicurando all’utenza una presa in carico socio-sanitaria complessiva».