La decisione è presa, almeno che non cambi qualcosa. Il punto dnascite di Anzio all’ospedale Riuniti è stato definitivamente trasferito a Velletri.
«La chiusura del punto nascita – spiegano i sindaci di Anzio e Nettuno – porta con sé il declassamento dell’ospedale di Anzio e Nettuno che rischia di perdere lo status di Dea di I livello e quindi ulteriori tagli. L’esatto contrario di quello che servirebbe per potenziare il pronto soccorso, in primo luogo, e dare ai cittadini del territorio servizi ospedalieri di prim’ordine e la famosa ‘presa in carico’ dei fragili promessa e mai realizzata». Il primo cittadino di Anzio, Aurelio Lo Fazio, e il suo omologo di Nettuno, Nicola Burrini, porteranno l’argomento in consiglio comunale per mandare un segnale politico alla Regione. «La chiusura del punto nascita dell’Ospedale Riuniti Anzio-Nettuno è l’ennesimo colpo inferto alla sanità pubblica dalla destra regionale e l’ennesimo regalo alla sanità privata», dice la consigliera regionale del Pd Lazio, Michela Califano. «Rocca e i suoi continuano ad abbandonare a loro stessi i nostri territori portando avanti una logica chiara che nulla ha a che fare con i bisogni che hanno invece importanti ambiti sanitari come quello di Anzio e Nettuno. Da quando c’è questa maggioranza i grandi gruppi di potere brindano e fanno festa, i poveri cittadini del Lazio subiscono. Ormai purtroppo è una costante. Chiediamo ancora una volta che si fermi questa macelleria sociale. Così si rischia il definitivo collasso del welfare sanitario regionale». «La chiusura definitiva del punto nascita all’ospedale Riuniti Anzio-Nettuno è inaccettabile», sostiene in una nota il capogruppo M5S Lazio Adriano Zuccalà. «Già un anno fa ci eravamo attivati per chiedere a Rocca e la sua Giunta di potenziare l’ospedale con il personale medico e infermieristico necessario a far ripartire il reparto maternità, sostenendo la battaglia di comitati e cittadini che ancora oggi vogliono preservare l’unico polo ospedaliero pubblico del litorale pontino, punto di riferimento essenziale non solo per la comunità locale ma anche per i comuni limitrofi». «Il Presidente Rocca continua invece a ignorare i bisogni reali dei territori e a portare avanti una logica aziendalista che non è al servizio della comunità e va contro il principio che guida la sanità territoriale e i servizi di prossimità. Continueremo a stare accanto alle amministrazioni comunali e alla cittadinanza che si stanno mobilitando contro questa scelta scellerata».