giovedì, Gennaio 30, 2025

Nuovo codice della strada, crolla il consumo di alcolici

A un mese dall’entrata in vigore delle nuove norme sul Codice della Strada, con l’inasprimento delle sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza, i gestori di ristoranti, bar e pub cittadini registrano un calo significativo nel consumo di alcolici. Una riduzione che, secondo molti, potrebbe avere ripercussioni economiche sull’intero settore della ristorazione e dell’intrattenimento. «C’è stato un vero e proprio crollo – afferma un ristoratore locale – La gente ha paura, spesso anche troppo. L’inasprimento delle sanzioni sono state amplificate dai media, così le persone escono, bevono un bicchiere e poi vanno via. Gli adulti sono i più colpiti, mentre i giovani continuano a non preoccuparsene. Questo calo dei consumi porterà danni economici a tutta la filiera, con ricadute su lavoro e occupazione». La sensazione è condivisa da altri esercenti. Un commerciante della zona aggiunge: «Le vendite di alcolici sono calate di circa il 25%. La paura di perdere la patente ha frenato le persone, specialmente in questa stagione in cui c’è già poca voglia di uscire. Gli stranieri e i giovani non sembrano preoccupati, ma la fascia d’età che spende di più, dai 25 ai 50 anni, si vede sempre meno». Non mancano però strategie alternative. «Alcuni tavoli si organizzano con un guidatore designato, inoltre abbiamo notato un aumento della richiesta di drink analcolici – spiega un gestore di pub – Molti clienti si fermano a cena, ordinano un solo drink alcolico e poi passano agli analcolici. La normativa c’era già prima, ma con sanzioni più severe molti si sono dati una regolata». Un’altra testimonianza arriva da un gestore di bar: «Le serate organizzate, come quelle con DJ e musica dal vivo, stanno andando male. Non è solo il calo di consumo di alcolici, ma proprio la diminuzione generale di persone che escono. Molti preferiscono restare a casa, anche per il freddo e la stagione invernale. La ripresa turistica potrebbe aiutare, ma al momento la clientela locale non sembra invogliata a trascorrere le serate fuori». Secondo Confcommercio, il problema non è solo legato ai nuovi limiti. «A gennaio, finite le feste e senza crociere, c’è stato un crollo generale – commentano dall’associazione – La paura della legge sull’alcol ha peggiorato la situazione, portando un calo significativo nei consumi. Proprio per questo abbiamo proposto alla Csp l’introduzione di bus notturni TPL, per offrire un’alternativa sicura e incentivare le persone a uscire senza il timore di dover guidare». Nei giorni scorsi i vertici di Csp, società che gestisce il trasporto pubblico urbano, e quelli di Confcommercio Litorale Nord si sono incontrati per discutere proprio la proposta del trasporto pubblico locale notturno (TPL). L’idea di istituire bus che colleghino le principali zone della città durante la notte sembra piacere alla cittadinanza e rappresenta una possibile soluzione per rilanciare i locali. L’idea di Confcommercio potrebbe rappresentare una soluzione concreta, specialmente con l’arrivo della primavera, per rilanciare il settore e incentivare un divertimento più sicuro. Ma la sfida resta quella di bilanciare la necessità di prevenire tragedie sulle strade garantendo al tempo stesso la salvaguardia di un comparto economico già messo alla prova dalla crisi e dalle restrizioni degli ultimi anni tra covid, bollette pazze e incrementi del costo delle materie prime.

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