Numero dei casi in salita tra gli adolescenti. Al via un’iniziativa organizzata dalla Regione per sensibilizzare scuole e famiglie. Aspetto fisico, orientamento sessuale, nazionalità di provenienza ma anche disabilità. Sono questi i principali motivi scatenanti dei moltissimi episodi di bullismo tra i minorenni romani, secondo un’indagine condotta dall’istituto statistico Eures in collaborazione con la Regione Lazio. Intervistati subito dopo la pandemia – nel 2022 – quasi 1600 giovani tra scuole elementari medie e superiori. Il 70% di loro ha assistito ad almeno un episodio di bullismo, mentre il 40% ammette di averlo subito: tra le caratteristiche usate come pretesto di molestie e vere e proprie violenze il 70,5% dei ragazzi indica l’aspetto fisico, considerato il principale aspetto a rischio, il 30% parla di orientamento sessuale, il 27,3 di etnia o nazionalità di provenienza e il 14,4% racconta che anche la disabilità può essere oggetto di bullismo. Gli episodi soprattutto a scuola, con il 60% degli intervistati che indica la classe come scenario principale, anche se sempre più spesso – specie tra i ragazzi più piccoli – il bullismo è cyber, cioè attraverso social e smartphone. Sulle risposte da dare ai bulli, invece, il 60,8% pensa che la prima cosa da fare sia rivolgersi agli insegnanti, il 55,4% invece ai genitori, mentre amici e compagni di classe sono invocati come aiuto dal 16,5 per cento di bambini e ragazzi.