venerdì, Febbraio 7, 2025

L’esproprio per il secondo binario tra Aprilia e Campoleone costa caro a un cittadino

L’esproprio per il secondo binario tra Aprilia e Campoleone costa caro a un cittadino che aveva provato a fare ricorso per bloccare i lavori. Il raddoppio dei binari lungo la linea ferroviaria Roma Nettuno, tra Campoleone ed Aprilia, può invece proseguire spedito. Il Tar ha infatti bocciato il ricorso. Il cittadino aveva presentato il ricorso dopo che nel 2023 si era visto notificare il “decreto di occupazione d’urgenza preordinata all’espropriazione” e di “occupazione temporanea non preordinata all’espropriazione” relativo all’area ricompresa nel parco pertinenziale della propria abitazione in via dei Prati. Il ricorso aveva provocato la sospensione dell’iter per la realizzazione del secondo binario tra Aprilia e Campoleone, in attesa di analizzare la questione in maniera approfondita. L’occupazione del terreno fa seguito all’approvazione del progetto definitivo di Rete Ferroviaria Italiana relativo al raddoppio del binario nella tratta Campoleone Aprila. Il cittadino nel ricorso aveva citato tutti, anche il Ministero dei Trasporti, la Regione e il Comune di Aprilia. Il proprietario del terreno aveva infatti riscontrato diverse criticità, tra le quali il fatto di non aver ricevuto alcuna notifica del progetto definitivo. Denunciava altresì che con la revisione del progetto, di cui non era stato messo a conoscenza, la sua proprietà subiva una forte penalizzazione. “L’esecuzione delle opere non determina una interclusione, né definitiva né temporanea, della proprietà” ha però sentenziato il Tribunale Amministrativo Regionale. “Difatti, come già previsto dagli elaborati del progetto definitivo viene garantito l’accesso dalla viabilità di progetto, sia nella configurazione definitiva sia in ogni fase realizzativa delle opere”. l giudice del Tar ha inoltre riconosciuto che le Ferrovie hanno provveduto alla pubblicità degli espropri e della modifica progettuale attraverso la pubblicazione su quotidiani nazionali e locali. Ha quindi ricordato come “la prima ipotesi progettuale, meno incisiva per la proprietà della parte ricorrente, è stata oggetto di osservazioni e prescrizioni da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il cui parere è obbligatorio. Ciò ha reso inevitabile e non altrimenti derogabile la modifica che ha condotto a una modifica dimensionale della incidenza rispetto alla proprietà di parte ricorrente, che tuttavia deve considerarsi necessaria e per questo proporzionale allo scopo”. Dovrà pagare 1.500 euro a Rete Ferroviaria Italiana, altri 1.500 euro al Ministero dei Trasporti e alla Presidenza del Consiglio. Infine anche 700 euro al Comune di Aprilia.

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