Richieste di decine di migliaia di euro a facoltosi imprenditori o professionisti a nome del ministro della Difesa, Guido Crosetto, o del suo staff. È la maxi-truffa su cui indaga la Procura di Milano che ha aperto un fascicolo contro ignoti. Sono due le denunce pervenute agli inquirenti. Le vittime sono professionisti a cui sono state chieste decine di migliaia di euro. Accertamenti sono in corso in tutta Italia. Lo stesso ministro ha poi confermato i tentativi di raggiro: “Preferisco rendere pubblici i fatti affinché nessuno corra il rischio di cadere nella trappola”. L’indagine è affidata ai carabinieri, e coordinata dal pm Giovanni Tarzia e dal procuratore Marcello Viola. I truffatori, che si presentano come persone dello staff del ministro Crosetto, hanno contattato al telefono – e starebbero contattando anche in queste ore in diverse parti d’Italia – le vittime, tra cui professionisti e persone facoltose, ossia obiettivi “mirati” che possono versare molti soldi. Chiamano da un numero con prefisso di Roma, definito “plausibile” dagli inquirenti.
Alcune truffe sono andate a buon fine Il meccanismo dei raggiri, per chiedere e ottenere denaro anche per decine di migliaia di euro a nome del ministro, sarebbe piuttosto banale e ora si sta indagando proprio per ricostruire il sistema delle richieste di soldi e per capire quanto è esteso. In alcuni casi le truffe sarebbero andate a buon fine e le vittime avrebbero pagato tramite bonifici e accertamenti sono in corso anche in altre parti d’Italia. Il fascicolo a Milano è aperto per l’ipotesi di reato di truffa aggravata dal danno di rilevante entità e al momento è a carico di ignoti. Due denunce sono arrivate sul tavolo del procuratore Viola.
Crosetto: “Grave truffa a mio nome, nessuno cada in trappola” “Grave truffa a mio nome, nessuno cada in trappola”. Questo l’avvertimento diffuso via social dal ministro Crosetto. “Uso questo mezzo per dare pubblicità a una grave truffa in corso – racconta il ministro -. Un’assurda vicenda che inizia martedì con la chiamata di un amico, grande imprenditore, che mi chiede perché la mia Segreteria avesse chiamato la sua per avere il suo cellulare. Gli dico che era assurdo, avendolo io, e che era impossibile. Verifico per sicurezza e mi confermano che nessuno lo ha cercato. Archivio la cosa. Dopo un’ora mi dicono che c’è un noto imprenditore, che non conosco, che vorrebbe mettersi in contatto con me. Autorizzo a dargli il mio cellulare. Mi chiama e mi racconta di essere stato chiamato da me e poi da un Generale e di aver effettuato un bonifico molto elevato a un conto che gli era stato dato dal “Generale”.
“Gli dico che si tratta di una truffa e avviso i carabinieri che vanno a casa sua e raccolgono la denuncia. Mercoledì sera accade una cosa simile, sempre un grande imprenditore contattato da un sedicente funzionario del ministero della difesa, Giovanni Montalbano, che chiedeva il cellulare del padre. Oggi è accaduto altre due volte: due grandi imprenditori contattati a nome mio. Di tutto sono informati magistratura e carabinieri ma preferisco rendere pubblici i fatti perché nessuno corra il rischio di cadere nella trappola”.
Maxi-truffa col nome di Crosetto, aperta un’indagine. Il ministro: “Nessuno cada in trappola”
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