Ad Anzio e Nettuno non fu mafia. Per i 24 associati al clan Gallace, arrestati nella maxi inchiesta dell’antimafia romana, sul litorale di Anzio e Nettuno denominata Tritone nel febbraio del 2022, che provocò anche lo scioglimento dei due consigli comunali e dove finirono in manette più di 60 persone, la sentenza di condanna con rito abbreviato per l’accusa di associazione mafiosa è stata annullata con rinvio. Lo ha deciso la quinta sezione penale della Corte di Cassazione, che ha rimandato gli atti al secondo grado disponendo di fatto un processo d’Appello bis a Roma. Annullamento della condanna per associazione mafiosa, con rinvio in Appello anche per Bruno Gallace, considerato il capo promotore dell’organizzazione. Si attende ora la pubblicazione delle motivazioni per capire cosa sia davvero successo e perchè sia stata annullata la sentenza che riconosceva l’associazione mafiosa. Gli altri 36 sono stati già condannati in primo grado, ma ora potrebbero perdere l’etichetta di mafiosi. Confermata per tutti invece la contestazione relativa all’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, eccetto le relative aggravanti della disponibilità di armi e quella della agevolazione mafiosa, che dovranno essere anch’esse rivalutate nel successivo giudizio di rinvio.