giovedì, Febbraio 13, 2025

Processo al clan Gallace, cade l’aggravante per mafia

La Corte di Cassazione ha annullato una delle condanne per mafia al clan Gallace coinvolto nella maxi inchiesta Tritone della DIA  romana, che portò in manette più di 60 persone tra Anzio Nettuno e la Calabria. Per 24 di loro che hanno scelto il rito abbreviato è caduta l’aggravante del 416 bis il processo dovrà ritornare in appello. Gli altri 36 sono stati già condannati in primo grado, ma ora potrebbero perdere lo stigma di mafiosi.
Il nome Gallace è un nome che fa paura in Calabria. La costa Ionica e le montagne tra Catanzaro e Reggio sono cosa loro. Anche a Latina si sono presi il litorale come hanno certificato le inchieste che hanno decapitato il clan a pochi passi dalla capitale, I boss ricercati erano riusciti a far perdere le tracce nascondendosi in bunker ricavati in armadi o dietro i muri di anonime case tra la Calabria e Nettuno, ma sono stati scovati e rinchiusi in carcere quando l’operazione Appia con una storica sentenza in cassazione ha riconosciuto lo strapotere della ndrangheta nel traffico di droga e nel racket delle estorsioni nel Lazio. La sentenza annullata oggi riguarda un’altra inchiesta per reati identici commessi negli stessi luoghi ma successivamente e con altre persone, ma senza metodi mafiosi, secondo la Cassazione. Ma si tratta, sempre, delle stesse persone dalla Calabria al Lazio, comandano loro.

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