Non c’è pace per i migranti. La gara di appalto che era stata indetta per continuare il servizio triennale dell’assistenza agli stranieri attraverso il progetto Sprar, è stata contestata dall’unica cooperativa che aveva risposto al bando, ma che era stata esclusa in quanto non in possesso dei requisiti previsti del contratto, per cui, a continuare il servizio, è ancora l’Arci di Civitavecchia, che offre le sue strutture sin dall’avvio di questo progetto. La cooperativa Filef Basilicata, che era stata l’unica a rispondere al bando di gara, aveva deciso di ricorrere al Tar avverso la decisione del Comune di estrometterla dalla gara. Proprio in questi giorni, è arrivata la sentenza del Tribunale Amministrativo, che da ragione al Comune in quanto i giudici togati hanno dichiarato l’inammissibilità dell’atto per difetto nell’individuazione del soggetto contro cui era diretta la vertenza in quanto non doveva essere rivolto nei confronti del Comune ma della Centrale Unica di Committenza. Può dunque continuare il servizio offerto dall’Arci che ammonta a oltre 600mila euro all’anno, ma ovviamente sarà compito del commissario prefettizio decidere se indire una nuova gara. (seapress)