domenica, Febbraio 23, 2025

Venezia-Lazio 0-0: biancocelesti quarti a +1 dalla Juve

Lazio avanti piano in zona Champions League. Nella 26.ma giornata di Serie A la squadra di Baroni non va oltre lo 0-0 col Venezia e si porta momentaneamente al quarto posto a +1 sulla Juve. Al Penzo nel primo tempo squadre corte, poco ritmo e una sola grande occasione fallita da Dia su assist di Zaccagni. Nella ripresa poi Baroni prova a dare una spallata al match coi cambi, ma sono i lagunari a rendersi più pericolosi con un’incornata di Maric e un corner di Kike Perez che si stampa sul palo.
Senza l’infortunato Castellanos e lo squalificato Rovella, contro il Venezia Baroni piazza Noslin al centro dell’attacco con Isaksen, Dia e Zaccagni a supporto sulla trequarti e Dele-Bashiru in mediana con Guendouzi. Tra i pali Mandas scalza Provedel dopo le ultime incertezze. A caccia di gol e punti salvezza, Di Francesco invece in attacco si affida al tandem Maric-Oristanio con Zerbin ed Ellertsson sugli esterni e Kike Perez, Doumbia e Nicolussi Caviglia in cabina di regia. Subito aggressivo, è il Venezia a iniziare meglio e ad attaccare lo spazio con più uomini e cattiveria. La Lazio però non trema, difende con ordine e costruisce con pazienza e precisione da dietro cercando di guadagnare metri in sicurezza e di sfruttare la corsia sinistra. Candè chiude bene su un cross di Zaccagni, poi un diagonale di Maric termina largo, Radu blocca un tiro debole di Isaksen e Maric intercetta una conclusione di Doumbia. Senza guizzi nell’uno contro uno e a ritmi bassi la gara si gioca soprattutto in mediana e con le difese attente il match fatica a decollare. Sugli sviluppi di una grande imbucata di Zaccagni, intorno al 20′ Dia si divora il vantaggio, ma è solo una fiammata improvvisa. Dopo la grande occasione fallita dal senegalese, infatti, il tema tattico del match resta sempre lo stesso con le squadre che faticano a trovare spazi per verticalizzare e attaccare la profondità. Costretto al cambio per un problema alla caviglia, Dele-Bashiru lascia il posto a Belahyane, poi nel finale del primo tempo c’è spazio solo per qualche tentativo di Isaksen pala al piede e per un’altra occasione di Dia che si infrange contro il muro veneziano.La ripresa inizia senza cambi e con una bella parata di Radu su un sinistro velenoso dal limite di Isaksen. Conclusione che aumenta la pressione biancoceleste. Più alta, la Lazio spinge e prova a dare una spallata alla gara sfruttando i calci piazzati, il Venezia invece fa densità in area, marca stretto e serra le linee e riparte. A caccia di idee e spinta, Baroni fa entrare Pedro e Lazzari al posto di Tavares e Noslin. Di Francesco invece sostituisce Marcandalli con Schingtienne. Mosse che mescolano un po’ le carte, aumentano l’intensità degli scontri e concedono più spazio alle ripartenze dei lagunari. Maric non trova la porta di testa da ottima posizione su una punizione calciata da Zerbin, Kike Perez centra il palo direttamente da calcio d’angolo e Mandas vola su un bel sinistro di Oristanio dal limite. In fiducia, gli uomini di Di Francesco aumentano i giri e provano a centrare il colpo grosso. Yeboah, Busio e Fila danno il cambio a Doumbia, Oristanio e Maric e nel finale il match si trasforma in un continuo capovolgimento di fronti con i padroni di casa più dinamici e aggressivi. Da una parte Radu blocca un colpo di testa di Gila. Dall’altra invece Yeboah fallisce un paio di occasioni e un diagonale di Zerbin non centra il bersaglio grosso. Guizzi che non cambiano il risultato e chiudono il match. La Lazio non brilla, non va oltre il pari a Venezia e rallenta il passo Champions.

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