I leader dell’Ue sono arrivati a Kiev per esprimere il loro sostegno al Paese nel terzo anniversario dell’invasione russa. Il 24 febbraio del 2022 Mosca diede il via a un poderoso attacco sul fronte ucraino, annunciando una “operazione militare speciale” contro Kiev. L’esercito russo puntava ad accerchiare e conquistare la capitale, ma l’avanzata fu rallentata, e poi respinta, dalle forze armate ucraine. “Siamo a Kiev oggi perché l’Ucraina è Europa”, ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Volodymyr Zelensky si è detto “pronto a dimettersi” se il suo Paese dovesse aderire alla Nato. La portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova ha diffuso la notizia sulla petizione contro Sergio Mattarella, firmata da 10mila cittadini italiani. Gli Stati Uniti hanno proposto all’Onu una risoluzione che chiede una “fine rapida” del conflitto in Ucraina, ma senza menzionare l’integrità territoriale dell’Ucraina. La Turchia “può contribuire ai colloqui di pace tra Russia e Ucraina, anche come Paese ospitante”. Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante un colloquio telefonico con l’omologo francese Emmanuel Macron, affermando l’importanza di “lanciare un processo negoziale che non escluda alcuna delle parti nel conflitto”. L’Ucraina vuole credibili garanzie di sicurezza dall’Europa e dagli Stati Uniti perché è consapevole che “un altro cessate il fuoco, una Minsk III, concederebbe semplicemente il tempo a Putin per finanziare la sua macchina da guerra dopo l’allentamento delle sanzioni, riarmarsi e invadere di nuovo successivamente”. Lo afferma il Wall Street Journal tracciando una “breve storia delle promesse russe non mantenute all’Ucraina”.
Guerra in Ucrania, terzo anniversario dell’invasione russa. Von der Leyen: Accelereremo l’invio di armi a Kiev
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