Il recente scontro tra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida mette in luce le tensioni interne al governo riguardo alla gestione delle infiltrazioni mafiose nei Comuni. Il diverbio è emerso durante un Consiglio dei ministri, con Lollobrigida che ha accusato Piantedosi di aver sciolto solo i Comuni di centrodestra, mentre avrebbe “salvato” Bari. Piantedosi ha risposto in modo secco, sottolineando che le decisioni devono basarsi su relazioni ufficiali e non su supposizioni. L’argomento dello scioglimento dei Consigli comunali per infiltrazioni mafiose è particolarmente delicato, e il caso di Aprilia è stato citato erroneamente come parte della discussione, dato che Piantedosi non aveva competenze su quel Comune. Tuttavia, questo errore è stato sfruttato dal centrodestra locale per sostenere che il governo stia dalla parte di Aprilia, trasformando la questione in una sorta di battaglia di tifoserie politiche. Negli ultimi mesi, Piantedosi ha archiviato vari procedimenti di scioglimento, inclusi quelli riguardanti amministrazioni di centrodestra, e ha espresso scetticismo sulle norme attuali che regolano tali procedimenti. Anche Forza Italia ha chiesto una riforma per rendere più chiari i criteri di scioglimento, suggerendo che il governo Meloni potrebbe non procedere con lo scioglimento di Aprilia. In sintesi, la questione delle infiltrazioni mafiose nei Comuni sta creando frizioni all’interno del governo, evidenziando la necessità di una revisione delle norme e dei criteri che regolano tali decisioni.