La squadra negoziale israeliana sta tornando dal Cairo a seguito del ‘no’ di Hamas alla proposta di Israele di estendere la prima fase in corso della tregua per ulteriori 42 giorni. Lo riporta l’emittente Channel 12. La delegazione israeliana inviata per colloqui sul futuro dell’accordo tregua-ostaggi con Hamas avrebbe proposto l’estensione della prima fase. Hamas, secondo quanto riferito, si oppone all’estensione e insiste per passare alla seconda fase dell’accordo come originariamente concordato. La seconda fase dovrebbe includere progressi che portino a una fine permanente della guerra, incluso il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia. Una fonte diplomatica ha affermato che la delegazione israeliana sarebbe tornata dal Cairo nella notte di venerdì. “I colloqui continueranno domani”, ha detto il funzionario ai media israeliani, riferendosi alle trattative in corso in Egitto per la proroga dell’accordo di tregua nella Striscia di Gaza. Due fonti di sicurezza egiziane hanno detto che la delegazione israeliana al Cairo sta cercando di raggiungere un accordo per estendere la prima fase dell’accordo di cessate il fuoco di Gaza per altri 42 giorni. Hamas si oppone all’estensione e insiste nel procedere alla seconda fase dell’accordo come concordato in origine, hanno precisato le fonti. La seconda fase dovrebbe includere misure che portino a una fine permanente della guerra. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antoio Guterres, ha fatto appello a Israele e Hamas affinchè confermino l’accordo di tregua siglato a metà gennaio e prosegua il rilascio degli ostaggi. “I prossimi giorni sono critici. Le parti non devono lesinare sforzi per evitare una rottura dell’accordo”, ha detto Guterres ai giornalisti alla sede delle Nazioni Unite a New York. Il segretario generale dell’Onu è tornato poi a mettere in guardia contro qualsiasi progetto di “trasferimento forzato di popolazione” da Gaza e contro “ogni forma di pulizia etnica”, in evidente – anche se non esplicito – riferimento al piano del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per Gaza. Guterres parteciperà martedì prossimo al vertice straordinario della Lega Araba per discutere proprio della ricostruzione di Gaza dopo la guerra. E’ necessario innanzitutto “un quadro politico chiaro che getti le basi per la ricostruzione”, ha sottolineato, e questo quadro basato sulla legalità internazionale significa che “non ci deve essere una presenza militare israeliana a lungo termine a Gaza”, anche se devono essere prese in considerazione le sue “legittime preoccupazioni di sicurezza”. Secondo quanto riportato dalla tv israeliana Channel 13, alcuni funzionari israeliani avrebbero affermato che i colloqui del Cairo non sono andati bene, il che indica che il primo ministro Benjamin Netanyahu prenderà in considerazione la possibilità di riprendere la guerra. I funzionari israeliani hanno aggiunto che Hamas vuole che Israele si ritiri dalla Striscia, e che questo non accadrà ora, aggiungendo che Netanyahu discuterà delle opzioni militari stasera, quando finirà il cessate il fuoco. Le stesse fonti hanno riferito che Israele si è rifiutato di ritirarsi e porre fine alla guerra ora, mentre i mediatori hanno chiesto più tempo per risolvere la crisi.
Negoziati in salita, “no” di Hamas alla proposta di Israele di estendere la prima fase
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