Il progetto di bonifica del relitto dell’Adernò rappresenta un’ennesima impresa significativa da parte di Simone Pierucci, noto cacciatore di relitti e operativo subacqueo. La rimozione delle reti fantasma, che hanno invaso questo storicissimo piroscafo affondato nel 1943, non solo migliorerà la sicurezza delle immersioni subacquee, ma contribuirà anche a preservare un’importante parte della storia marittima. Il relitto dell’Adernò, che trasporta con sé le storie di un passato turbolento e variazioni nella sua proprietà, giace oggi a una profondità di circa 60 metri e a breve distanza dalla costa di Civitavecchia. La sua accessibilità è compromessa da reti da pesca abbandonate e dall’ammasso di lenze pericolose, creando un ambiente insidioso non solo per i subacquei, ma anche per la conservazione della struttura stessa del relitto. Il coinvolgimento di entità prestigiose come la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio e diverse associazioni per la tutela dell’ambiente marino, come Marevivo, dimostra l’importanza e la serietà del progetto. Inoltre, la collaborazione con il Porto Turistico di Riva di Traiano per smaltire le reti recuperate segna un passo importante verso la sostenibilità e la responsabilità ambientale. Questo intervento offre anche un’opportunità per valorizzare un patrimonio storico e archeologico che spesso viene trascurato. La rimozione delle reti fantasma non solo tutelerà l’ecosistema marino, ma stimolerà anche il turismo subacqueo, permettendo ai visitatori di esplorare il relitto dell’Adernò in sicurezza e contribuendo alla sua promozione come attrazione turistica. In sintesi, l’iniziativa di Pierucci non è solo un esempio di passione per il mare o di rispetto per la storia, ma anche un forte impegno verso la sostenibilità ambientale. Questa operazione potrebbe fungere da modello per simili progetti nel futuro, evidenziando come la tutela del patrimonio storico e ambientale possa andare di pari passo con la promozione di attività turistiche responsabili.
Pulizia del relitto Adernò: il nuovo progetto di Simone Pierucci per salvaguardare il patrimonio sommerso
