Chiedono che il divieto di consumo d’alcol all’aperto sia disciplinato e inserito nel regolamento della polizia urbana. Per questo Massimo D’Alessio, Monia Mustica e Michele Ranucci, referenti del controllo di vicinato e dei Comitati cittadini per la riqualificazione e la sicurezza di Viterbo, residenti nelle zone di viale Trento, via Garbini, via dell’Orologio Vecchio e limitrofe, San Faustino piazza della Rocca e piazza del Sacrario, scrivono alla sindaca Frontini e per conoscenza al prefetto e al questore . “Il consumo di bevande alcoliche in area pubblica, al di fuori dei locali autorizzati – dicono – è un fenomeno che, soprattutto in alcune zone della città, crea situazioni di degrado urbano, rischio di marginalità sociale, disagio sociale, alta criticità sociale, insicurezza urbana e degrado igienico-sanitario. In particolare, nelle vie sopra citate, si verificano episodi di bivacco e consumo di alcolici, aggregazione deviante, abbandono di bottiglie di vetro, schiamazzi e comportamenti incivili, che compromettono la vivibilità dei quartieri e la qualità della vita dei residenti e dei cittadini”. I tre formatari sottolineano “che tale comportamento, in prossimità di istituti scolastici pubblici e privati di ogni genere e grado, rappresenta un esempio deviante per i nostri giovani”. Da qui la richiesta di “valutare l’opportunità di inserire nel nuovo regolamento di polizia urbana un articolo specifico che vieti il consumo di bevande alcoliche in area pubblica, sul modello di quanto già in vigore in diverse altre città italiane”.