Il consigliere comunale d’opposizione Roberto Angeletti ha commentato l’andamento del processo relativo alle accuse di presunta corruzione, fornendo una ricostruzione dettagliata dei fatti avvenuti in udienza e alcune precisazioni importanti. Angeletti ha spiegato che, dopo il dibattimento tra gli avvocati di Angeletti, Fronti, Quartieri e Salomone, il pubblico ministero e il giudice, i legali della parte opposta hanno evidenziato possibili irregolarità nelle intercettazioni. In particolare, l’avvocato Tognozzi, legale del Comune e rappresentante della parte civile, si sarebbe limitato a riferire al presidente che non aveva domande da porre, senza approfondire ulteriori questioni. Di conseguenza, il presidente del tribunale ha deciso di rinviare il processo all’8 maggio 2025, riservandosi di valutare la legittimità delle intercettazioni, soprattutto quelle effettuate con un miniregistratore e se siano state autorizzate dal pubblico ministero. Angeletti ha inoltre sottolineato che, durante l’udienza, gli avvocati non hanno ritenuto opportuno fare domande al sindaco, preferendo invece attendere la testimonianza del capitano dei Carabinieri, all’epoca comandante del nucleo operativo di Civitavecchia, e di altri operatori delle forze dell’ordine coinvolti nelle indagini. Questa scelta, secondo il consigliere, si basa sulla trasparenza, correttezza e rispetto per la collettività, desiderando documentare accuratamente come si sono svolti i fatti. In conclusione, Angeletti ha ribadito il principio della presunzione di innocenza, ricordando che secondo l’articolo 27 della Costituzione italiana e la direttiva europea n. 343/2016, una persona indagata o accusata non può essere considerata colpevole fino alla sentenza definitiva di condanna. Il consigliere si impegna così a mantenere alta l’attenzione sulla trasparenza del processo e sulla tutela dei diritti di tutte le parti coinvolte.
Presunta corruzione, le precisazioni del consigliere Roberto Angeletti sul processo
