lunedì, Aprile 21, 2025

Il Papa torna tra i fedeli: “No al riarmo, a Gaza situazione ignobile, quanto disprezzo per i migranti”

Papa Francesco si è affacciato dalla Loggia delle Benedizioni per il tradizionale Urbi et Orbi, la benedizione alla città e al mondo, nel giorno di Pasqua. E’ stato salutato con ovazioni dei fedeli presenti a Piazza San Pietro. “Incarico il Maestro delle Cerimonie di leggere il messaggio”, ha detto il Pontefice che ha lasciato la lettura del messaggio a mons. Diego Ravelli. Poi, alle 12.20 dalla Loggia centrale di piazza San Pietro ha impartito la benedizione ‘Urbi et Orbi’. E dopo avere mantenuto fede al  desiderio di affacciarsi dalla loggia delle benedizioni per l’Urbi et  Orbi di Pasqua, è sceso in piazza a bordo della papamobile per un  bagno di folla tra i fedeli. Bergoglio era senza naselli per l’ossigeno e non si risparmia malgrado le raccomandazioni mediche. Il Papa chiede pace in Terra Santa. “Preoccupa il crescente clima di antisemitismo che si va diffondendo in tutto il mondo. In pari tempo, il mio pensiero va alla popolazione e in modo particolare alla comunità cristiana di Gaza, dove il terribile conflitto continua a generare morte e distruzione e a provocare una drammatica e ignobile situazione umanitaria. Faccio appello alle parti belligeranti: cessate il fuoco, si liberino gli ostaggi e si presti aiuto alla gente, che ha fame e che aspira ad un futuro di pace!”, scrive nell’Urbi et Orbi letto da mons. Diego Ravelli. “Cristo Risorto effonda il dono pasquale della pace sulla martoriata Ucraina e incoraggi tutti gli attori coinvolti a proseguire gli sforzi volti a raggiungere una pace giusta e duratura”. Lo scrive il Papa nel messaggio Urbi et Orbi letto da mons. Diego Ravelli.
Nessun cenno nelle parole del Papa alla tregua annunciata per la Pasqua dal presidente russo Vladimir Putin. ‘Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo! L’esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo”. Lo evidenzia il Papa nel messaggio pasquale in occasione dell’Urbi et Orbi letto da mons. Ravelli. ”La luce della Pasqua ci sprona ad abbattere le barriere che creano divisioni e sono gravide di conseguenze politiche ed economiche. Ci sprona a prenderci cura gli uni degli altri, ad accrescere la solidarietà reciproca, ad adoperarci per favorire lo sviluppo integrale di ogni persona umana”, osserva. “In quest’anno giubilare, la Pasqua sia anche l’occasione propizia per liberare i prigionieri di guerra e quelli politici”. Così Papa Francesco nel messaggio pasquale letto dal maestro delle cerimonie. “Non venga mai meno il principio di umanità come cardine del nostro agire quotidiano.
Davanti alla crudeltà di conflitti che coinvolgono civili inermi, attaccano scuole e ospedali e operatori umanitari, non possiamo permetterci di dimenticare che non vengono colpiti bersagli, ma persone con un’anima e una dignità”, afferma ancora Bergoglio. “In questo tempo non manchi il nostro aiuto al popolo birmano, già tormentato da anni di conflitto armato, che affronta con coraggio e pazienza le conseguenze del devastante terremoto a Sagaing, causa di morte per migliaia di persone e motivo di sofferenza per moltissimi sopravvissuti, tra cui orfani e anziani. Preghiamo per le vittime e per i loro cari e ringraziamo di cuore tutti i generosi volontari che svolgono le attività di soccorso. L’annuncio del cessate il fuoco da parte di vari attori nel Paese è un segno di speranza per tutto il Myanmar. Faccio appello a tutti quanti nel mondo hanno responsabilità politiche a non cedere alla logica della paura che chiude, ma a usare le risorse a disposizione per aiutare i bisognosi, combattere la fame e favorire iniziative che promuovano lo sviluppo. Sono queste le ‘armi’ della pace: quelle che costruiscono il futuro, invece di seminare morte”. Così Papa Francesco nel messaggio pasquale letto dal maestro delle cerimonie. Il cardinale Angelo Comastri, Delegato del Papa, ha presieduto, sul sagrato della Basilica Vaticana, la solenne celebrazione della messa del giorno di Pasqua. Quest’anno viene celebrata nella stessa data sia dai cristiani di Oriente che di Occidente. Alla Celebrazione, che ha inizio con il rito del ”Resurrexit”, prendono parte fedeli romani e pellegrini provenienti da ogni parte del mondo in occasione delle feste pasquali e del Giubileo. In Piazza grande attesa tra i fedeli: il Papa ha espresso il desiderio di essere presente per la benedizione Urbi et Orbi. Ieri sera nella Basilica vaticana, gremita di cinquemila fedeli, la Veglia solenne presieduta dal delegato del Papa, il cardinale Re, che ha letto l’omelia preparata dal Pontefice “spiritualmente presente”. La Risurrezione non risolve tutto in maniera magica, ma si fa strada poco a poco, anche in mezzo all’incredulità. Mentre soffiano ancora tanti venti di morte, e le ombre del male continuano la loro “marcia rumorosa sul mondo”, non perdiamoci d’animo e facciamo spazio alla luce del Risorto.

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