Latina – I militari del Comando Provinciale di Latina hanno concluso un’articolata indagine eseguendo 18 arresti e sequestrando beni per oltre 15 milioni di euro, nei confronti di un’organizzazione criminale, operante su scala internazionale, dedita alla commissione di una serie indeterminata di reati tributari e di reati contro la pubblica amministrazione. L’attività investigativa si è sviluppata attraverso acquisizioni e perquisizioni, audizioni di testimoni ed intercettazioni telefoniche ed ambientali, che hanno consentito di disvelare un articolato sistema di frode attuato mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per un valore complessivo di oltre 90 milioni di euro. Gli approfondimenti hanno permesso di scoprire un dedalo di società cooperative, riconducibili a un commercialista apriliano e a un imprenditore pavese, intestate a prestanome e destinate ad operare per pochi anni, utilizzate per la commissione di svariati reati tributari. Le investigazioni hanno inoltre consentito di arrestare sei commercialisti, che mettevano a disposizione del sistema criminoso le loro specifiche competenze professionali, per la contabilizzazione di costi derivanti da false fatture e per la certificazione dei crediti IVA derivanti dalle operazioni oggettivamente inesistenti. Crediti che venivano poi utilizzati per compensare la quasi totalità dei debiti di natura tributaria e previdenziale. Questi costi venivano bilanciati con ricavi derivanti, a loro volta, dall’emissione di false fatture di prestazione manodopera, per milioni di euro frodati all’Erario. Lo spregiudicato sistema ha consentito all’associazione di fornire manodopera a prezzi concorrenziali ai propri clienti – tra i quali una società milanese di recupero credito – e di generare ingenti fondi neri derivanti dalle imposte evase. Fondi che venivano trasferiti all’estero simulando l’acquisto di servizi presso società londinesi risultate riconducibili agli stessi indagati. Gli accertamenti delle Fiamme Gialle pontine hanno, inoltre, stabilito che il sodalizio criminale, per raggiungere i propri scopi si avvaleva anche di due pubblici ufficiali corrotti. Le indagini condotte su tale filone hanno consentito l’individuazione di un insidioso sistema clientelare facente capo a tre commercialisti apriliani che sfruttavano illecitamente i loro contatti presso pubblici uffici per agevolare i loro clienti.