Cori – Con il titolo "TAMBURELLI E TAMMORRE", i principali strumenti a percussione che accompagnano la musica tradizionale italiana, il teatro comunale Luigi Pistilli di Cori ospiterà la conferenza internazionale sulla Salvaguardia del Patrimonio Musicale Tradizionale del Lazio. L’evento è previsto per sabato 14 aprile alle 17.30.
La conferenza, tenuta dal tamburellista Mattia Dell’Uomo, leader del gruppo di musica popolare ‘I Trillanti’, è il primo appuntamento del folto palinsesto di eventi che saranno presentati a Cori per celebrare il «2018 Anno Europeo del Patrimonio Culturale», iniziativa promossa dalla Comunità Europea e patrocinata dal MIBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – con l’obiettivo di promuovere e salvaguardare il patrimonio culturale, il dialogo interculturale e la coesione sociale.
Tali eventi si svolgeranno a Cori e nel Lazio in occasione del CIOFF Spring EXCO and Council Meetings 2018, appuntamento internazionale che si terrà dal 14 al 21 aprile, organizzato dal Comune di Cori insieme all’associazioneculturale “Festival della Collina” di Cori, con il patrocinio della Regione Lazio – Consiglio Regionale del Lazio -, con la collaborazione della Pro Loco Cori e della Fondazione “Roffredo Caetani” di Sermoneta, sotto la supervisione del CIOFF mondiale, di fronte a una platea di operatori culturali che arriveranno dall’Europa e dai vari continenti.
Sempre sabato pomeriggio, alle 18.30, la chiesa di Sant’Oliva farà da cornice a ‘CIOCIAMÈA Tour 2018 – Il viaggio della Tarantella’: concerto del gruppo ‘I Trillanti’. Gruppo di musica popolare di origine ciociara nato nel 2013 da un’idea di Mattia Dell’Uomo, con alle spalle collaborazioni con i più grandi artisti del panorama etno-popolare italiano come Ambrogio Sparagna, ‘I Trillanti’ si occupano della ricerca e della divulgazione delle tradizioni musicali popolari e di tutte le arti coreutiche ad esse collegate, ivi compresi la danza e il canto. “Il Tour 2018 – spiegano gli organizzatori – è stato intitolato “Ciociamèa” per sottolineare l’importanza sì di muoversi toccando molte delle tradizioni coreutiche della nostra bella Italia, ma anche di iniziare la propria transumanza a partire dalla propria terra, dall’origine delle proprie radici, in un quadro che trova la sua cornice e il suo contenuto principale proprio nella “ciocia”, l’antica calzatura costituita da cuoio e stringhe che gli anziani della terra di Ciociaria indossavano quotidianamente per lavorare e per danzare”.