sabato, Novembre 23, 2024

La rivoluzione del ’68 passò anche per Cannes

Il ’68 francese passò anche per il cinema. E non poteva essere altrimenti con personaggi come Jean-Luc Godard, Louis Malle, François Truffaut, Claude Lelouch, Roman Polanski e Carlos Saura deteminati a rivoluzionare anche quello che fino ad ora – e negli anni a venire – sarebbe stato il simbolo della cinematografia d’Oltralpe: il Festival di Cannes. Il profeta della Nuovelle Vague, ricorda il Messaggero, voleva abbattere il ”cinema di papà” e cambiare il mondo. Quest’anno, 50 anni dopo, Godard tornerà sulla Croisette in concorso con un nuovo film: ’Le livre d’images’, niente attori e solo immagini commentate da una voce fuori campo.
Lui non ci sarà, fedele al dettame che si è imposto di evitare le passerelle, ma sul 71mo Festival di Cannes (dall’8 maggio) aleggerà più che mai lo spirito dell’edizione 1968, bruscamente interrotta dalle proteste e da cui sarebbe poi nata, un anno dopo, quella Quinzaine des Réalisateursche quest’anno premierà con la Carrosse d’or Martin Scorsese.
A ricordare con il Messaggero quella straordinaria edizione di 50 anni fa è il presidente onorario del Festival, Gilles Jacob. "Si aprì il 10 maggio con la proiezione di un film restaurato dal titolo profetico: Via col vento. Truffaut non aveva digerito il licenziamento del capo della Cinémathèque Française Henri Langlois, deciso dal ministro Malraux. E quando il regista arrivò a Cannes per organizzare la protesta, Godard lo convinse ad ampliare il tiro perché non era in gioco soltanto il futuro dell’istituzione parigina ma quello del cinema e dell’intera società francese".
Sulla Croisette sbarcarono gli studenti, Milos Forman ritirò il suo film ’Al fuoco, pompieri!’ dal concorso. Monica Vitti e Terence Young si dimisero dalla giuria e Geraldine Chaplin interruppe la proiezione di ’Frappé alla menta’ di Carlos Saura. l Festival tornò nel 1969 e premiò l’innovativo ’If’ di Lindsay Anderson. Da allora i contestatori Godard, Polanski, Malle, Lelouch, hanno ripreso ad andarci indossando lo smoking. "La contestazione del 1968 è servita", commenta Jacob con il Messaggero, "e non solo perché nel 1972 il delegato generale Marurice Bessy stabilì che fosse il Festival a scegliere i film del concorso, fino ad allora indicati dai rispettivi Paesi. La Quinzaine ha continuato a scoprire cineasti importanti ed è grazie a questi successi che nel 1978 venni nominato delegato generale. Perciò ringrazio il Maggio ’68".

Redazione
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