Che fine aveva fatto Michelle Pfeiffer? Perché per qualche anno era letteralmente scomparsa? E perché dopo aver compiuto 60 anni è tornata davanti alla macchina da presa se non per ricordare che lei è una star e non una ’starlette’, che non è e non sarà mai una di quelle attrici di cui si fa fatica a ricordare il nome perché assomiglia sempre a qualcun altra? Oggi, che per l’appunto compie il giro di boa tanto temuto a Hollywood, ha rivelato a People cosa ha fatto tra il dimenticabile (e dimenticato) ’Malavita’ di Luc Besson e il ritorno con il coraggioso e fortunato ’Assassinio sull’Orient Express’. Si è dedicata ai figli. Che, intendiamoci, non sono dei bambini. Claudia Rose, adottata dopo il divorzio dall’attore e regista Peter Horton, ha ora 24 anni e John Henry, nato dal matrimonio con lo sceneggiatore David E. Kelly (uno al quale si devono serie di successo come ’Big Litle Lies’, ’Ally McBeal’, ’Boston Legal’ e ’Avvocati a Los Angeles’) ne ha 23.
Con People ha ammesso che il ’ritorno’ dell’anno scorso è stato un po’ un "incidente programmatico" e che è stata una sua scelta quella di restare qualche anno (dal 2013 al 2017) fuori dai set, per non stare troppo a lungo lontana dalla famiglia. "Non ho mai perso il mio amore per la recitazione" ha detto a Interview, "sul set mi sento davvero a casa. Sono una persona più equilibrata quando lavoro. Ma sono stata molto attenta a dove ho girato, a quanto tempo sono stata via, a far coincidere i miei tempi con quelli dei ragazzi".
Non è un caso se il ritorno di Michelle Pfeiffer è stato duplice: oltre al remake film diretto da Kenneth Branagh, ha scelto, come molte altre star prima di lei, il piccolo schermo, dal quale mancava dal 1987. Ma lo ha fatto a modo suo: al massimo livello, interpretando Ruth Madoff al fianco di Robert De Niro in ’The wizard of Lies’, film tv della HBO sul truffatore Bernie Madoff, diretto da Barry Levinson (quello di Rain Man). Il prossimo appuntamento è per la prossima estate con un ruolo da protagonista in ’Ant-Man e Wasp’, ennesima trasposizione di un fumetto della Marvel che debutterà il 4 luglio in Italia e due giorni dopo negli Stati Uniti. Una scelta che non deve stupire: la bellezza magnetica che interpretò la scena di lavaggio dei denti più lunga della storia del cinema in ’Paura d’amare’ con Al Pacino, è stata anche Catwoman nello stellare ’Batman – Il ritorno’ di Tim Burton, del 1992.
Il suo percorso verso la celebrità inizia nella città natale, Midway City, in California, dove gode di un’infanzia "ruvida e tumultuosa". "Ero un maschiaccio", ha raccontato a People nel 1999. Nel 1978, abbandonato il Golden West College dopo appena un anno per partecipare a un concorso di bellezza ed essere incoronata Miss Orange County, si trasferisce a Los Angeles e ottiene il primo ruolo da protagonista in Grease 2. Ma il successo vero arrivca cinque anni più tardi, al fianco di Al Pacino in ’Scarface’, del 1983. Eppure di errori ne ha fatti, alcuni ammessi da lei stessa e altri ormai leggendari. Sempre a People ha raccontato di aver iniziato a prendersi cura di sè solo dopo i 40 anni. "Ho fumato, mangiato tutto quello che volevo e usato il sapone da bucato per lavarmi la faccia. La gente era inorridita", ha detto. "Ora tutto ciò che mi importa è che sono in grado di invecchiare con grazia e che non assomiglierò mai a statua di cera di me stessa".