La Sapienza cambia volto e grazie all’innovazione tecnologica lancia la sfida sulla formazione agli atenei mondiali superando lo stile di insegnamento didascalico e favorendo la partecipazione attiva degli studenti al processo di apprendimento. Il tutto migliorando la qualità della didattica e la formazione professionalizzante. Questo è il senso dei progetti che la Sapienza ha portato avanti grazie al contributo della Fondazione Roma che ha stanziato in tre anni 5,9 milioni di euro. Gli interventi hanno riguardato in particolare la creazione di ambienti simulati che offrono la possibilità di fare training in condizioni prive di rischio, o di rischio controllato, aumentando la capacità degli studenti di prendere decisioni autonome in diversi ambiti, dalla fisica all’architettura, dalla medicina alla geologia. Trovano così collocazione all’interno delle rispettive sedi universitarie i tre laboratori ad alta tecnologia in cui si realizzano simulazioni delle pratiche mediche in situazioni di crisi o di emergenza e la Biblioteca automatizzata di Architettura. Nei tre centri di simulazione e addestramento, disponibili per oltre 20 mila studenti nei Poli di formazione in ambito medico della Sapienza, Policlinico Umberto I, Policlinico Sant’Andrea e Polo di Latina, verranno provate simulazioni su “pazienti virtuali” collegati a monitor per valutare l’adeguatezza degli interventi effettuati. L’intervento sulla Biblioteca centrale di Architettura ha permesso invece di realizzare un sistema di archiviazione automatizzato in grado di fornire un servizio di qualità, di importante supporto alla didattica, adeguato alla consultazione per un ampio numero di utenti. Il progetto è rivolto soprattutto agli 8400 studenti di Architettura, ma anche agli studenti provenienti da altre Facoltà, ai dottorandi e agli specializzandi, per un numero di circa 10.000 utenti.