"L’Ordine dei Medici di Roma – si legge in una nota – ribadisce l’importanza della medicina preventiva, invitando tutte le forze politiche ad una posizione di aderenza alle evidenze scientifiche. Le pratiche vaccinali sono l’unica difesa che abbiamo nei confronti di malattie, come il vaiolo, oggi debellato, che prima della vaccinazione causavano milioni di morti.
La vaccinazione è una necessità determinata dall’aumento di malattie pericolose, come il morbillo, ed è una misura che è stata già presa anche in altri paesi, per rientrare nei tassi ci copertura necessari a garantire un’adeguata protezione per la popolazione. Riteniamo, quindi, che la copertura vaccinale sia obbligatoria perché il vaccino possa proteggere la popolazione da malattie pericolose e che l’attuale obbligo come tale possa essere rivisto, qualora i dati dimostrino il raggiungimento delle quote di copertura ottimali definite dalle organizzazioni internazionali e la politica ha l’obbligo e la responsabilità di raggiungere questo traguardo.
Inoltre l’attuale composizione dei vaccini, la quasi totalità con frazioni antigeniche purificate o virus uccisi, quindi non virus vivi attenuati, rende poco comprensibile per non dire inutile, la necessità di procedure di quarantena per i soggetti vaccinati, in quanto non esiste la benchè minima possibilità di contagio a terzi dopo il vaccino. Le pratiche vaccinali ad oggi sono già personalizzate, nessun medico vaccinerebbe senza prima aver verificato e personalizzato la vaccinazione. Così come i possibili effetti avversi da vaccino sono già oggi segnalati dagli operatori. Il personale dei centri vaccinali è già personale qualificato, cosi’ come ogni medico, in quanto tale lo è. C’è da migliorare sicuramente l’efficienza dell’anagrafe vaccinale, questo si, renderla unica regionale a disposizione degli operatori, cosi’ che ogni pediatra possa avere il quadro vaccinale del proprio piccolo assistito o che possa aggiungere all’anagrafe regionale la vaccinazione eseguita nel proprio studio. Inoltre i vaccini vengono acquistati con gare regionali, non si capisce come un medico possa vere una qualsiasi influenza su tali gare. Certo un obbligo, in Italia, è sempre antipatico, però in assenza di sufficienti coperture previste, è il male minore. Come si dice a Roma, ’quando ce vo’ ce vo’’".
“I vaccini e le vaccinazioni sono un fatto scientifico acclarato in medicina, che non necessita di alcuna democratizzazione". Così la Fimmg Lazio – Federazione Italiana medici di Famiglia della Regione Lazio – in una nota in merito alla proposta di legge del movimento 5 stelle del Lazio sulla “revisione del sistema vaccinale”
“Un sistema di quarantena per i bambini vaccinati, modello cascate che scorrono all’indietro, un obbligo flessibile, infelice ossimoro, la democratizzazione della medicina, fin qui si potrebbe solo sorridere leggendo di idee non idee, ma quello che è veramente pericoloso e quindi inaccettabile per un Medico è la proposta di vaccinare un bambino ’a partire dalla fine del secondo semestre di vita’ – prosegue la Fimmg Lazio – Significa che gli estensori della proposta di Legge stanno riportando il nostro sistema vaccinale indietro di cento anni, esponendo i bambini entro il loro primo anno di vita a malattie infettive serie, che comportano gravi sequele e la morte. Gli stessi estensori ignorano quali malattie infettive possano circolare in assenza di vaccinazione, soprattutto quando nel primo anno di vita si viene a creare un così vasto serbatoio di bambini non vaccinati. C’è poi la proposta di vaccinare con vaccini monovalenti con un intervallo minimo di 60 giorni tra una vaccinazione e l’altra inducendo tempi di esposizione alle malattie infettive che raggiungono facilmente i 2 anni e mezzo, aumentando le possibilità, del tutto realistiche anzi piu’ che certe, di contagio con batteri e virus fatali. Oltretutto il soggetto che abbia avviato il percorso vaccinale ma ci ripensi, per chissà quali motivi, e interrompail prosieguo della vaccinazione andrebbe ad aumentare il serbatoio che alimenta la diffusione delle malattie infettive.
“Si continua poi nella procrastinazione della vaccinazione pretendendo che il Medico Vaccinatore sia obbligato a fornire informazioni e documentazione su richiesta degli interessati, non è difficile capire dove si vada a parare, un genitore che non voglia vaccinare il proprio bambino avrà mano facile a tenere impegnato quel Medico per giorni e giorni, così per ogni vaccinazione a seconda della sicumera genitoriale terremo bloccate le risorse a scapito di chi invece affidi con tranquillità i propri figli ai Servizi Vaccinali.
C’è poi l’idea che una ’nutrizione preventiva’ possa sostituirsi alla vaccinazione il che fa riflettere su quanto sia inopportuno che la politica si sostituisca alla Medicina, anzi in questo caso alla Scienza. Non esistono esami prevaccinali, screening, nulla osta o esoneri, la lunga esperienza italiana dei Medici Vaccinatori è un vanto dell’Italia tutta, nel Lazio in particolare si perseguono strategie vaccinali ottime sia pure con grandi sacrifici degli operatori legati alla mancanza di risorse, e questi non hanno bisogno di lezioni politiche su come si debba eseguire un’accurata anamnesi, per assicurarsi che non vi siano controindicazioni alla esecuzione della vaccinazione o su quanto bisogna studiare per tenersi sempre aggiornati perché già lo fanno, in silenzio e senza tanti proclami.”
“Dubitare della vaccino-vigilanza, introducendo sospetti circa ’sostanze tossiche’ contenute nei vaccini, o insistere sugli effetti avversi significa ignorare quanto l’Italia, e con quanta attenzione, con le sue agenzie istituzionali dedicate, faccia in merito in termini di controllo e valutazione. La recente esperienza italiana del Morbillo avrebbe dovuto far riflettere gli estensori della proposta sul fatto che al diminuire delle coperture vaccinali il rischio che le malattie infettive riinizino a circolare è fatto certo. Oggi siamo ancora sotto le coperture di sicurezza, se passasse un simile disegno di Legge, che di fatto lascia in mano le scelte vaccinali ai genitori, e lega le mani ai medici, possiamo anticipare senza tema di smentita un ulteriore abbassamento delle coperture e in definitiva una maggiore circolazione di malattie infettive. Per un Medico esporre un bambino o un adulto a malattia prevenibile con vaccino è qualcosa di inaccettabile moralmente ed eticamente, pertanto la FIMMG Lazio sin da ora dichiara che contrasterà tale proposta con tutti i mezzi a disposizione perché la tutela delle persone sia un fatto reale e non dia atto invece ad una strumentalizzazione politica in cerca di facili voti. La Fimmg Lazio spera e auspica un intervento istituzionale del Ministro della Salute, che riporti la discussione su piani prettamente scientifici, nel rispetto delle istituzioni preposte alla salvaguardia della salute dei cittadini, evitando che simili atteggiamenti creino sfiducia e dubbi nel sistema sanitario italiano".